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La tonsillite, quando diventa pericolosa

La tonsillite è un’infiammazione delle tonsille, due masse di tessuto linfoide situate ai lati della gola nella parte posteriore della bocca. Queste strutture fanno parte del sistema immunitario e rappresentano una prima linea di difesa contro batteri e virus che entrano attraverso la bocca e il naso.

Le tonsille svolgono un ruolo importante soprattutto nei primi anni di vita, producendo anticorpi e aiutando l’organismo a riconoscere e combattere gli agenti patogeni. Quando vengono attaccate da microrganismi, si infiammano e si gonfiano, dando origine alla tonsillite, una condizione particolarmente comune nei bambini e negli adolescenti, ma che può colpire anche gli adulti.

Esistono diverse forme di tonsillite: acuta, ricorrente e cronica. La forma acuta si presenta improvvisamente con sintomi intensi e dura generalmente pochi giorni. Si parla di tonsillite ricorrente quando si verificano più episodi nell’arco di un anno, mentre la forma cronica è caratterizzata da un’infiammazione persistente delle tonsille che può durare settimane o mesi.

Come si fa a capire se si ha la tonsillite

anatomia tonsille santagostino monza

Riconoscere una tonsillite è solitamente abbastanza semplice grazie ai suoi sintomi caratteristici. Il mal di gola rappresenta il disturbo principale e può essere molto intenso, rendendo doloroso deglutire cibi solidi e persino liquidi. Il dolore spesso si irradia verso le orecchie, causando otalgia riflessa.

Osservando la gola con una fonte luminosa, è possibile notare le tonsille gonfie, arrossate e spesso ricoperte da placche biancastre o giallastre. Queste placche sono costituite da pus e detriti cellulari e rappresentano un segno distintivo della tonsillite batterica, sebbene possano comparire anche in alcune forme virali.

La febbre è quasi sempre presente, soprattutto nella forma batterica, e può raggiungere temperature elevate superiori ai 38-39 gradi. I linfonodi del collo risultano ingrossati e dolenti al tatto, segno che il sistema immunitario sta combattendo l’infezione.

Altri sintomi comuni includono mal di testa, voce alterata o nasale, difficoltà ad aprire completamente la bocca, alito cattivo e generale sensazione di malessere. Nei bambini piccoli possono manifestarsi anche dolori addominali, nausea e rifiuto di mangiare a causa del dolore alla gola.

Quando la tonsillite colpisce i bambini molto piccoli che non riescono ancora a esprimere il loro disagio, i genitori possono notare aumento della salivazione, irritabilità, pianto inconsolabile e rifiuto del cibo.

Le cause della tonsillite

Le cause della tonsillite sono principalmente infettive e possono essere di origine virale o batterica. Le infezioni virali rappresentano la causa più frequente, responsabili di circa il 70% dei casi. I virus più comunemente coinvolti includono adenovirus, virus influenzali, virus di Epstein-Barr (responsabile della mononucleosi), rhinovirus e coronavirus.

La tonsillite batterica è causata principalmente dallo Streptococcus pyogenes, noto anche come streptococco beta-emolitico di gruppo A. Questo batterio è responsabile della cosiddetta faringotonsillite streptococcica, una forma che richiede trattamento antibiotico per prevenire complicanze. Altri batteri che possono causare tonsillite includono lo Staphylococcus aureus e l’Haemophilus influenzae.

La trasmissione avviene principalmente attraverso le goccioline di saliva emesse con tosse, starnuti o semplicemente parlando. Il contagio può verificarsi anche tramite contatto diretto con oggetti contaminati, come bicchieri, posate o giocattoli. Per questo motivo la tonsillite è contagiosa e si diffonde facilmente in ambienti affollati come scuole, asili e uffici.

Alcuni fattori possono aumentare il rischio di sviluppare tonsillite: età giovane, soprattutto tra i 5 e i 15 anni quando le tonsille sono più attive, esposizione frequente a germi in ambienti affollati, sistema immunitario indebolito e episodi ricorrenti di infezioni delle vie respiratorie superiori.

Quanti giorni dura la tonsillite

La durata della tonsillite dipende dalla causa sottostante e dall’appropriatezza del trattamento. La forma virale tende a risolversi spontaneamente nell’arco di 3-7 giorni, anche senza terapia specifica. I sintomi migliorano gradualmente e la febbre generalmente scompare entro i primi tre giorni.

Quando la tonsillite è causata da batteri e viene trattata con antibiotici appropriati, il miglioramento è solitamente rapido. La febbre e il mal di gola iniziano a ridursi entro 24-48 ore dall’inizio della terapia antibiotica, anche se è fondamentale completare l’intero ciclo prescritto per eradicare completamente l’infezione ed evitare recidive o complicanze.

Senza un trattamento adeguato, la tonsillite batterica può persistere per una settimana o più, con rischio di sviluppare complicazioni. La tonsillite cronica, invece, può durare settimane o mesi e spesso richiede un approccio terapeutico più articolato.

È importante sottolineare che anche se i sintomi migliorano rapidamente con gli antibiotici, la persona può rimanere contagiosa per le prime 24 ore di terapia. Dopo questo periodo, il rischio di trasmissione si riduce significativamente.

Come si cura la tonsillite

Il trattamento della tonsillite varia in base alla causa dell’infezione. Quando l’origine è virale, non esistono farmaci specifici e la terapia si concentra sul controllo dei sintomi. Il riposo è fondamentale per permettere al sistema immunitario di combattere l’infezione efficacemente.

Gli antipiretici e analgesici come il paracetamolo o l’ibuprofene aiutano a ridurre la febbre e ad alleviare il dolore alla gola. È importante seguire i dosaggi raccomandati e, nei bambini, utilizzare solo i farmaci specificamente indicati per la loro fascia d’età.

Nel caso di tonsillite batterica da streptococco, il trattamento antibiotico è essenziale. La penicillina o l’amoxicillina rappresentano la terapia di prima scelta, mentre in caso di allergia possono essere utilizzati macrolidi o cefalosporine. Il ciclo antibiotico dura generalmente 10 giorni e deve essere completato interamente, anche se i sintomi scompaiono prima.

Bere liquidi abbondanti aiuta a mantenere la gola umida e previene la disidratazione, soprattutto in presenza di febbre alta. Bevande tiepide come tisane, brodo o latte possono dare sollievo al mal di gola. Alcuni trovano beneficio nei cibi freddi come gelati o ghiaccioli, che hanno un effetto anestetizzante temporaneo.

I gargarismi con acqua tiepida e sale possono alleviare il fastidio alla gola. L’uso di spray o pastiglie per la gola con effetto anestetico locale può essere utile negli adulti, ma va evitato nei bambini piccoli per il rischio di soffocamento.

In caso di tonsilliti ricorrenti che si presentano più volte all’anno e compromettono significativamente la qualità di vita, può essere valutata l’opzione chirurgica della tonsillectomia, cioè la rimozione delle tonsille.

Perché consultare il medico: quando la tonsillite diventa pericolosa

Nella maggior parte dei casi la tonsillite si risolve senza complicazioni, ma esistono situazioni in cui diventa necessario consultare tempestivamente un medico. È importante rivolgersi al proprio medico quando il mal di gola è molto intenso e persiste per più di 48 ore, soprattutto se accompagnato da febbre alta.

La presenza di difficoltà respiratorie, anche lievi, richiede una valutazione immediata. Se le tonsille sono così gonfie da ostruire parzialmente le vie aeree, la situazione può diventare pericolosa e necessitare di un intervento urgente.

Un’eccessiva salivazione con difficoltà a deglutire persino la saliva, l’impossibilità di aprire la bocca, gonfiore marcato del collo o la comparsa di un rigonfiamento asimmetrico in gola sono tutti segnali d’allarme che richiedono attenzione medica immediata.

Quando la tonsillite diventa pericolosa è in presenza di complicanze, fortunatamente rare se trattata adeguatamente. L’ascesso peritonsillare rappresenta la complicanza più comune e si verifica quando l’infezione si diffonde nello spazio attorno alle tonsille, formando una raccolta di pus. Questa condizione causa dolore intensissimo, febbre alta, difficoltà a deglutire e richiede drenaggio chirurgico.

Altre complicanze potenzialmente gravi della tonsillite streptococcica non trattata includono la febbre reumatica, che può danneggiare il cuore, le articolazioni e il sistema nervoso, e la glomerulonefrite post-streptococcica, un’infiammazione dei reni. Queste complicanze sottolineano l’importanza di trattare appropriatamente le infezioni batteriche.

Nei bambini con tonsilliti ricorrenti o tonsille cronicamente ingrossate, possono svilupparsi problemi respiratori durante il sonno, con apnee notturne che compromettono la qualità del riposo e lo sviluppo del bambino.