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Ernia inguinale

Che cos’è l’ernia inguinale

L’ernia inguinale si verifica quando una porzione di intestino o di tessuto adiposo sporge attraverso un punto debole della parete addominale inferiore, nella regione inguinale. Questa zona, situata tra l’addome e la coscia, contiene il canale inguinale, un passaggio naturale attraverso cui passano strutture importanti come il funicolo spermatico negli uomini e il legamento rotondo dell’utero nelle donne.

Il canale inguinale è anatomicamente un punto di minor resistenza della parete addominale. Quando la pressione interna aumenta o i tessuti si indeboliscono, può formarsi un’ernia in questa area. Il contenuto dell’ernia è generalmente costituito da anse intestinali o, più raramente, da altri organi addominali come la vescica o l’omento.

L’ernia inguinale rappresenta circa il 75% di tutte le ernie della parete addominale ed è una delle condizioni chirurgiche più comuni al mondo. Ogni anno vengono eseguiti milioni di interventi per riparare ernie inguinali, rendendola una delle operazioni chirurgiche più frequenti in assoluto.

Gli uomini hanno un rischio molto più elevato rispetto alle donne di sviluppare un’ernia inguinale, con un rapporto di circa 9:1. Questo è dovuto principalmente a differenze anatomiche: negli uomini, il canale inguinale è più ampio per permettere la discesa dei testicoli dall’addome allo scroto durante lo sviluppo fetale.

Tipi di ernia inguinale

Le ernie inguinali possono essere classificate in diversi modi in base alla loro origine anatomica, al momento di insorgenza e ad altre caratteristiche specifiche.

Ernia inguinale indiretta

L’ernia inguinale indiretta è la forma più comune e rappresenta circa il 60% di tutte le ernie inguinali. Si verifica quando il contenuto addominale passa attraverso l’anello inguinale interno e percorre tutto il canale inguinale, potenzialmente raggiungendo lo scroto negli uomini.

Questo tipo è spesso congenito, dovuto alla mancata chiusura del dotto peritoneo-vaginale dopo la discesa del testicolo durante lo sviluppo fetale. Per questo motivo è la forma più comune nei bambini e nei giovani adulti, anche se può manifestarsi a qualsiasi età.

L’ernia inguinale indiretta tende a essere più allungata e a seguire il decorso del canale inguinale. Negli uomini può estendersi nello scroto, causando un rigonfiamento evidente e talvolta asimmetria scrotale significativa.

Ernia inguinale diretta

L’ernia inguinale diretta rappresenta circa il 35% delle ernie inguinali ed è tipicamente acquisita. Si verifica quando il contenuto addominale sporge direttamente attraverso un’area indebolita della parete posteriore del canale inguinale, senza passare attraverso l’anello inguinale interno.

Questa forma è più comune negli uomini adulti e anziani, specialmente dopo i 40 anni. È generalmente causata da un progressivo indebolimento della parete addominale dovuto all’invecchiamento, allo sforzo cronico o ad altre condizioni che aumentano la pressione addominale.

L’ernia diretta tende ad avere una base più ampia e a protrudere in modo più diretto verso l’esterno. Raramente scende nello scroto e ha un rischio leggermente inferiore di strozzamento rispetto alla forma indiretta.

Ernia inguinale bilaterale

Alcune persone sviluppano ernie inguinali su entrambi i lati, una condizione chiamata ernia bilaterale. Questo può verificarsi simultaneamente o in momenti diversi. Le ernie bilaterali sono più comuni in persone con debolezza costituzionale della parete addominale o con fattori di rischio sistemici.

Cause e fattori di rischio dell’ernia inguinale

L’ernia inguinale si sviluppa per una combinazione di debolezza della parete addominale e aumento della pressione intra-addominale. Comprendere i fattori di rischio è importante per la prevenzione e la gestione.

Debolezza congenita

Alcuni individui nascono con un canale inguinale naturalmente più ampio o con tessuti connettivi più deboli. La persistenza del dotto peritoneo-vaginale dopo la nascita predispone alle ernie indirette congenite.

La predisposizione genetica gioca un ruolo importante. Avere familiari di primo grado con ernie inguinali aumenta significativamente il rischio personale, suggerendo una componente ereditaria nella resistenza dei tessuti.

Invecchiamento

Con l’età, i muscoli e i tessuti connettivi della parete addominale perdono progressivamente forza ed elasticità. Il collagene, proteina fondamentale per la resistenza tissutale, viene prodotto in quantità inferiori e con qualità ridotta.

Questo processo degenerativo spiega perché le ernie dirette, tipicamente acquisite, sono più comuni negli anziani. L’incidenza dell’ernia inguinale aumenta progressivamente con l’età, raggiungendo il picco nella settima e ottava decade di vita.

Sforzi e aumento della pressione addominale

Qualsiasi attività che aumenta ripetutamente o cronicamente la pressione intra-addominale può favorire lo sviluppo di ernie inguinali. Il sollevamento di pesi pesanti, specialmente con tecnica scorretta, rappresenta un fattore di rischio significativo.

La tosse persistente, come quella dei fumatori o di chi soffre di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), crea ripetuti aumenti di pressione che stressano la parete addominale. Anche condizioni che causano costipazione cronica e sforzi durante l’evacuazione contribuiscono al rischio.

La difficoltà urinaria dovuta a ipertrofia prostatica o altre cause che richiedono sforzi per urinare può predisporre alle ernie inguinali, specialmente negli uomini anziani.

Gravidanza

Sebbene le ernie inguinali siano molto meno comuni nelle donne, la gravidanza può rappresentare un fattore di rischio. L’aumento della pressione addominale e lo stiramento dei tessuti durante la gestazione possono predisporre allo sviluppo di ernie.

Obesità

L’eccesso di peso corporeo aumenta costantemente la pressione sulla parete addominale. L’obesità è anche associata a infiammazione cronica che può compromettere la qualità dei tessuti connettivi.

Paradossalmente, anche la perdita peso rapida e significativa può aumentare temporaneamente il rischio di ernia, probabilmente a causa della perdita di supporto dei tessuti adiposi.

Occupazione e attività fisica

Lavori che richiedono sollevamento frequente di pesi o sforzi fisici intensi aumentano il rischio. Professioni particolarmente a rischio includono operai edili, magazzinieri, agricoltori e chiunque svolga lavori manuali pesanti.

Anche alcuni sport, specialmente quelli che comportano sollevamento pesi, possono aumentare il rischio se praticati con intensità elevata senza adeguata tecnica.

Altri fattori

Il fumo compromette la sintesi del collagene e la guarigione dei tessuti, aumentando il rischio sia di sviluppare ernie che di recidive dopo l’intervento chirurgico.

Condizioni che causano malnutrizione o deficit proteici possono indebolire i tessuti. Alcune malattie del tessuto connettivo, come la sindrome di Ehlers-Danlos o la sindrome di Marfan, predispongono alle ernie per l’anomala composizione del collagene.

Sintomi dell’ernia inguinale

I sintomi dell’ernia inguinale possono variare da minimi a severi, a seconda delle dimensioni dell’ernia, del suo contenuto e della presenza di complicanze. Alcuni pazienti sono quasi asintomatici mentre altri sperimentano disagio significativo.

Rigonfiamento inguinale

Il segno più caratteristico è la presenza di un rigonfiamento o gonfiore nell’area inguinale. Questo rigonfiamento è tipicamente più evidente quando si sta in piedi, si cammina, si tossisce o si compie uno sforzo, mentre tende a ridursi o scomparire quando ci si sdraia.

Il rigonfiamento può variare da piccolo, delle dimensioni di una noce, a molto grande. Negli uomini con ernie indirette estese, il rigonfiamento può scendere nello scroto, causando asimmetria evidente e talvolta raggiungendo dimensioni considerevoli.

Dolore e fastidio

Il dolore associato all’ernia inguinale varia notevolmente tra i pazienti. Alcuni riferiscono solo un lieve fastidio o sensazione di pesantezza nell’inguine, mentre altri sperimentano dolore più intenso, specialmente durante attività fisiche.

Il dolore tende a peggiorare verso la fine della giornata, dopo essere stati in piedi a lungo o dopo attività fisiche. Può irradiarsi verso i testicoli negli uomini o verso le grandi labbra nelle donne.

La qualità del dolore è spesso descritta come sordo, tirante o bruciante. Un dolore acuto e severo può indicare complicanze come lo strozzamento e richiede attenzione medica immediata.

Sensazione di debolezza o pressione

Molti pazienti riferiscono una sensazione di debolezza, pressione o pesantezza nell’inguine. Questa sensazione può essere particolarmente evidente durante attività che aumentano la pressione addominale come tosse, starnuti o sollevamento di oggetti.

Alcuni descrivono una sensazione di “qualcosa che cede” o “che si rompe” nell’inguine, specialmente al momento della prima comparsa dell’ernia o durante un episodio di aumento dell’ernia.

Sintomi addominali

In alcuni casi, specialmente con ernie più grandi, possono manifestarsi sintomi gastrointestinali. Gonfiore addominale, nausea occasionale o sensazione di pienezza possono verificarsi se anse intestinali sono contenute nell’ernia.

Raramente, se l’intestino nell’ernia è parzialmente ostruito, possono verificarsi stitichezza, crampi addominali o alterazioni dell’alvo.

Sintomi nelle donne

Nelle donne, l’ernia inguinale può causare dolore nell’area inguinale che può essere confuso con problemi ginecologici. Il rigonfiamento può essere meno evidente che negli uomini, rendendo talvolta la diagnosi più difficile.

Diagnosi dell’ernia inguinale

La diagnosi dell’ernia inguinale si basa principalmente sull’esame clinico, anche se in alcuni casi possono essere necessari esami strumentali per confermare la diagnosi o escludere altre condizioni.

Esame fisico

L’esame obiettivo è generalmente sufficiente per diagnosticare un’ernia inguinale. Il medico ispeziona l’area inguinale alla ricerca di rigonfiamenti o asimmetrie, sia con il paziente in piedi che sdraiato.

La palpazione permette di valutare le dimensioni, la consistenza e la riducibilità dell’ernia. Il medico può chiedere al paziente di tossire o compiere la manovra di Valsalva (spingere come durante l’evacuazione) per far protrudere l’ernia e facilitarne l’identificazione.

Negli uomini, l’esame include la palpazione del canale inguinale inserendo delicatamente un dito attraverso la cute scrotale rilassata. Questo permette di sentire l’impulso dell’ernia contro il dito durante la tosse.

Esami strumentali

In casi dubbi o quando si sospettano complicanze, possono essere necessari esami di imaging. L’ecografia è spesso il primo esame richiesto: è non invasiva, economica e permette di visualizzare il contenuto dell’ernia e valutare le dimensioni del difetto.

La tomografia computerizzata (TC) fornisce informazioni più dettagliate ed è particolarmente utile per ernie complesse, per distinguere l’ernia da altre masse inguinali, o quando si sospettano complicanze come lo strozzamento.

La risonanza magnetica può essere utilizzata in casi selezionati, specialmente per identificare ernie occulte in pazienti con dolore inguinale ma senza rigonfiamento evidente.

Diagnosi differenziale

È importante distinguere l’ernia inguinale da altre condizioni che possono causare rigonfiamento inguinale. Queste includono linfonodi ingrossati, idrocele (accumulo di liquido intorno al testicolo), varicocele, lipomi, ascessi o tumori.

La storia clinica e l’esame fisico accurato permettono generalmente questa distinzione, ma talvolta sono necessari esami strumentali per la conferma.

Trattamento dell’ernia inguinale

Il trattamento definitivo dell’ernia inguinale è chirurgico. A differenza di altre tipologie di ernie, l’ernia inguinale non guarisce spontaneamente e tende a peggiorare progressivamente nel tempo se non trattata.

Indicazioni al trattamento chirurgico

Tutte le ernie inguinali sintomatiche dovrebbero essere operate. Il dolore, il disagio significativo o la limitazione delle attività quotidiane rappresentano indicazioni chiare all’intervento.

Anche ernie poco sintomatiche o di recente insorgenza vengono generalmente operate, specialmente nei pazienti più giovani, per prevenire l’ingrandimento progressivo e ridurre il rischio di complicanze future.

In pazienti anziani o con significative comorbidità che aumentano il rischio chirurgico, ernie piccole e poco sintomatiche possono essere gestite conservativamente con vigile attesa, ma questa decisione deve essere individualizzata.

Tecniche chirurgiche

Esistono due approcci chirurgici principali per la riparazione dell’ernia inguinale: la chirurgia a cielo aperto e la chirurgia laparoscopica o robotica.

La chirurgia a cielo aperto tradizionale prevede un’incisione di circa 8-10 cm nell’inguine. Il chirurgo identifica l’ernia, riposiziona il contenuto nell’addome e ripara il difetto della parete, generalmente utilizzando una rete protesica per rinforzare l’area.

La tecnica laparoscopica utilizza 3-4 piccole incisioni nell’addome attraverso cui vengono inseriti strumenti chirurgici e una telecamera. La rete viene posizionata dall’interno dell’addome. Questo approccio offre vantaggi in termini di recupero più rapido e minor dolore post-operatorio, ed è particolarmente indicato per ernie bilaterali o recidive.

La maggior parte delle riparazioni moderne utilizza reti protesiche in materiale sintetico biocompatibile (polipropilene, poliestere) che vengono incorporate nei tessuti nel tempo, fornendo rinforzo permanente. Le tecniche senza rete sono riservate a casi molto selezionati.

Anestesia e regime di ricovero

L’intervento può essere eseguito in anestesia generale, spinale o locale con sedazione, a seconda della tecnica chirurgica, delle caratteristiche del paziente e delle preferenze del chirurgo.

La maggior parte degli interventi per ernia inguinale viene oggi eseguita in regime di day surgery, con dimissione il giorno stesso. Il ricovero notturno è riservato a casi complessi, pazienti con comorbidità significative o complicanze intra o post-operatorie.

Recupero post-operatorio

Il recupero varia in base alla tecnica utilizzata. Con la chirurgia laparoscopica, molti pazienti riprendono attività leggere entro pochi giorni e tornano al lavoro entro 1-2 settimane.

Con la chirurgia aperta, il recupero richiede generalmente un po’ più tempo, con ritorno alle normali attività in 2-3 settimane. Attività fisiche intense e sollevamento di pesi superiori a 5 kg dovrebbero essere evitati per almeno 4-6 settimane dopo l’intervento.

Il dolore post-operatorio è generalmente ben controllato con analgesici comuni. Gonfiore, ecchimosi e indurimento nella zona operatoria sono normali e si risolvono gradualmente nelle settimane successive.

Complicanze chirurgiche

Le complicanze della chirurgia dell’ernia inguinale sono relativamente rare. Includono infezione della ferita (1-2%), ematoma o sieroma (accumulo di sangue o liquido nell’area chirurgica, 5-10%), dolore cronico post-operatorio (1-5%) e recidiva dell’ernia (1-3% con tecniche moderne).

Negli uomini, raramente possono verificarsi lesioni al funicolo spermatico o ai vasi testicolari, con conseguente atrofia testicolare. Il rischio di queste complicanze è molto basso con chirurghi esperti.

Complicazioni dell’ernia inguinale

Se non trattata, l’ernia inguinale può sviluppare complicanze che rappresentano emergenze chirurgiche e comportano rischi significativi per il paziente.

Ernia incarcerata

Un’ernia addominale si definisce incarcerata quando il suo contenuto non può più essere riposizionato nell’addome. Il tessuto rimane intrappolato nel canale inguinale o nel sacco erniario e non si riduce spontaneamente o con manovre manuali.

L’incarceramento può causare ostruzione intestinale parziale o completa se il contenuto dell’ernia è costituito da anse intestinali. I sintomi includono dolore persistente, gonfiore addominale, nausea, vomito e impossibilità di evacuare o emettere gas.

Ernia strozzata

Lo strozzamento rappresenta la complicanza più grave e si verifica quando la circolazione sanguigna al tessuto erniato viene interrotta. Questo porta rapidamente a ischemia e necrosi del tessuto, con rischio di perforazione intestinale, peritonite e sepsi.

I sintomi dello strozzamento includono dolore severo e improvviso nell’area dell’ernia, ernia che diventa tesa, dura, arrossata e molto dolorosa alla palpazione. Possono associarsi nausea, vomito, febbre e segni di shock.

Lo strozzamento è un’emergenza chirurgica che richiede intervento immediato. Il ritardo nel trattamento aumenta significativamente la mortalità e la morbilità. La chirurgia d’urgenza per ernia strozzata è più complessa e rischiosa rispetto all’intervento elettivo.

Conseguenze a lungo termine

Ernie inguinali non trattate tendono ad aumentare progressivamente di dimensioni nel tempo. Ernie molto grandi possono causare disagio significativo, limitazione nelle attività quotidiane e problemi estetici.

La qualità della vita può essere sostanzialmente compromessa da un’ernia inguinale non trattata, con limitazioni nell’attività fisica, nel lavoro e persino nelle relazioni sociali per imbarazzo o paura di complicanze.

Prevenzione dell’ernia inguinale

Sebbene non tutte le ernie inguinali possano essere prevenute, specialmente quelle con forte componente congenita, diverse strategie possono ridurre il rischio o ritardare lo sviluppo.

Mantenimento del peso corporeo

Il controllo del peso riduce la pressione cronica sulla parete addominale. Mantenere un indice di massa corporea nella norma attraverso dieta equilibrata e attività fisica regolare è importante per la prevenzione.

Tecniche corrette di sollevamento

Quando si sollevano oggetti pesanti, è fondamentale utilizzare la tecnica corretta: piegare le ginocchia mantenendo la schiena dritta, tenere il peso vicino al corpo ed evitare torsioni del tronco durante il sollevamento.

Sul lavoro, utilizzare ausili meccanici quando disponibili e chiedere aiuto per carichi particolarmente pesanti. Evitare di sollevare pesi eccessivi rispetto alle proprie capacità.

Gestione della tosse e della stitichezza

Trattare condizioni che causano tosse cronica riduce lo stress ripetuto sulla parete addominale. Smettere di fumare è fondamentale non solo per prevenire l’ernia ma anche per migliorare la guarigione dopo eventuale intervento chirurgico.

Prevenire la stitichezza attraverso dieta ricca di fibre, adeguata idratazione e attività fisica regolare evita sforzi eccessivi durante l’evacuazione.

Rafforzamento muscolare

Esercizi per rafforzare i muscoli addominali e del core possono fornire maggior supporto alla parete addominale. Tuttavia, è importante eseguirli correttamente ed evitare sforzi eccessivi che potrebbero paradossalmente aumentare il rischio.

Attività come pilates, yoga o nuoto possono essere particolarmente benefiche per mantenere la forza del core senza stress eccessivi.

Controllo delle condizioni mediche

Gestire appropriatamente condizioni che aumentano la pressione addominale, come l’ipertrofia prostatica negli uomini anziani, può ridurre il rischio. Il trattamento tempestivo di infezioni respiratorie che causano tosse persistente è importante.