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Acufeni (o fischi nell’orecchio): cause e soluzioni

Gli acufeni sono suoni fastidiosi percepiti nelle orecchie senza una fonte esterna. Comprendere le cause è il primo passo per trovare soluzioni efficaci.

Che cosa sono gli acufeni

Gli acufeni, comunemente chiamati fischi nell’orecchio, sono la percezione di suoni che non hanno origine da fonti esterne. Questi suoni fantasma possono manifestarsi come fischi, ronzii, fruscii, pulsazioni o altri rumori che solo la persona affetta riesce a sentire.

Il termine medico “tinnitus” deriva dal latino e significa letteralmente “tintinnio”. Si tratta di un sintomo piuttosto che di una malattia vera e propria, che può indicare diverse condizioni sottostanti a carico dell’orecchio o del sistema nervoso.

Gli acufeni rappresentano un problema molto diffuso nella popolazione: si stima che circa il 10-15% degli adulti ne soffra in forma occasionale, mentre il 5% presenta acufeni persistenti che interferiscono significativamente con la qualità della vita. L’incidenza aumenta con l’età, raggiungendo il 25-30% negli over 65.

Tipi di acufeni

La classificazione degli acufeni è importante per comprendere le possibili cause e orientare il trattamento più appropriato. Esistono diverse categorie basate su caratteristiche specifiche del sintomo.

Acufeni soggettivi e oggettivi

Gli acufeni soggettivi rappresentano la forma più comune, costituendo circa il 95% di tutti i casi. In questa tipologia, il suono è percepito esclusivamente dal paziente e non può essere rilevato da strumenti esterni o da altre persone.

Gli acufeni oggettivi sono molto più rari e consistono in suoni reali prodotti dall’organismo che possono essere effettivamente rilevati anche dall’esterno. Spesso derivano da contrazioni muscolari, alterazioni del flusso sanguigno o movimenti delle strutture dell’orecchio medio.

Acufeni unilaterali e bilaterali

Gli acufeni unilaterali interessano un solo orecchio e spesso indicano problemi localizzati in quell’orecchio specifico, come accumuli di cerume, infezioni o lesioni del nervo acustico. Questa forma richiede sempre una valutazione medica accurata.

Gli acufeni bilaterali coinvolgono entrambe le orecchie e sono più frequentemente associati a cause sistemiche come l’esposizione prolungata a rumori, l’invecchiamento dell’apparato uditivo o l’assunzione di farmaci ototossici.

Classificazione per intensità

Gli acufeni lievi sono occasionali e non interferiscono significativamente con le attività quotidiane. Spesso vengono notati solo in ambienti molto silenziosi e tendono a essere mascherati dai rumori ambientali.

Gli acufeni moderati sono più persistenti e possono causare difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e irritabilità. Richiedono spesso strategie di gestione specifiche per mantenere una buona qualità di vita.

Gli acufeni severi sono costanti e debilitanti, interferendo pesantemente con il lavoro, le relazioni sociali e il riposo. Possono associarsi a depressione, ansia e significativo stress psicologico.

Tipo di suono Descrizione Possibili cause Frequenza
Fischio acuto Suono continuo ad alta frequenza Trauma acustico, presbiacusia Molto comune
Ronzio Suono grave e continuo Cerume, otite, Ménière Comune
Fruscio Come rumore di foglie o vento Problemi circolatori, farmaci Moderata
Pulsante Segue il battito cardiaco Ipertensione, problemi vascolari Rara
Clic o scatti Suoni intermittenti Contrazioni muscolari orecchio medio Molto rara

Cause degli acufeni

Le cause degli acufeni sono molteplici e spesso interconnesse. Identificare la causa specifica è fondamentale per scegliere il trattamento più appropriato e, quando possibile, risolvere il problema alla radice.

Problemi dell’orecchio esterno

L’accumulo di cerume rappresenta una delle cause più comuni e facilmente risolvibili di acufeni. Il tappo di cerume può premere contro il timpano o bloccare il condotto uditivo, alterando la trasmissione dei suoni e creando rumori anomali.

Infezioni del condotto uditivo esterno (otite esterna) possono causare gonfiore e infiammazione che alterano la normale trasmissione sonora. Anche corpi estranei nell’orecchio possono causare acufeni temporanei.

Patologie dell’orecchio medio

Le infezioni dell’orecchio medio (otite media) causano accumulo di liquido dietro il timpano, alterando la trasmissione dei suoni e spesso provocando acufeni accompagnati da dolore e riduzione dell’udito.

La sclerosi dell’orecchio medio, una condizione in cui gli ossicini dell’udito si irrigidiscono, può causare acufeni progressivi associati a perdita uditiva. L’otosclerosi è una forma particolare di questa condizione che colpisce principalmente giovani adulti.

Problemi dell’orecchio interno

La presbiacusia, ovvero la perdita uditiva legata all’età, rappresenta una delle cause più frequenti di acufeni negli anziani. Il deterioramento delle cellule ciliate della coclea può generare segnali nervosi anomali percepiti come rumori fantasma.

Il trauma acustico, causato da esposizione a rumori intensi improvvisi o prolungati, può danneggiare permanentemente le strutture dell’orecchio interno, causando acufeni spesso accompagnati da perdita uditiva.

La malattia di Ménière è caratterizzata da episodi ricorrenti di vertigini, perdita uditiva fluttuante e acufeni, causati da alterazioni del liquido dell’orecchio interno.

Cause neurologiche

Lesioni del nervo acustico, come il neurinoma acustico, possono causare acufeni unilaterali progressivi spesso associati a perdita uditiva asimmetrica e disturbi dell’equilibrio.

Alcune condizioni neurologiche, come la sclerosi multipla o i tumori cerebrali che coinvolgono le aree uditive, possono manifestarsi con acufeni tra i sintomi iniziali.

Cause vascolari

I problemi circolatori possono causare acufeni pulsanti che seguono il ritmo del battito cardiaco. L’ipertensione arteriosa, l’arteriosclerosi o malformazioni vascolari nella zona dell’orecchio possono essere responsabili di questo tipo di sintomo.

L’anemia severa può causare acufeni dovuti all’aumentata turbolenza del flusso sanguigno. Anche alcune malattie cardiache possono manifestarsi con acufeni pulsanti.

Farmaci ototossici

Numerosi farmaci possono causare acufeni come effetto collaterale. Gli antibiotici aminoglicosidici, alcuni diuretici, l’aspirina ad alte dosi e alcuni farmaci chemioterapici sono noti per la loro potenziale ototossicità.

È importante notare che gli acufeni farmaco-indotti possono essere reversibili se il farmaco viene sospeso tempestivamente, ma in alcuni casi il danno può essere permanente.

Sintomi associati agli acufeni

Gli acufeni raramente si presentano come sintomo isolato e spesso si accompagnano ad altri disturbi che possono fornire indizi importanti sulla causa sottostante.

Perdita uditiva

La riduzione dell’udito è frequentemente associata agli acufeni, specialmente nelle forme legate all’invecchiamento o al trauma acustico. La perdita può essere graduale o improvvisa, unilaterale o bilaterale.

È importante notare che anche perdite uditive lievi, non sempre percepite dal paziente, possono essere associate agli acufeni. Per questo motivo, un esame audiometrico è sempre raccomandato nella valutazione degli acufeni.

Vertigini e disturbi dell’equilibrio

La presenza di vertigini associate agli acufeni può indicare coinvolgimento dell’orecchio interno o delle vie vestibolari. La malattia di Ménière è l’esempio classico di questa associazione sintomatologica.

Anche semplici sensazioni di instabilità o “testa vuota” possono accompagnare gli acufeni, specialmente nelle persone anziane con problemi dell’orecchio interno.

Sintomi psicologici

Gli acufeni persistenti possono causare significativo stress psicologico. Ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione e disturbi dell’umore sono comuni nelle persone che soffrono di acufeni cronici.

I disturbi del sonno rappresentano una delle conseguenze più debilitanti degli acufeni. La difficoltà ad addormentarsi o i frequenti risvegli notturni possono creare un circolo vizioso che peggiora la percezione degli acufeni durante il giorno.

Diagnosi degli acufeni

La diagnosi degli acufeni richiede un approccio sistematico che combina anamnesi dettagliata, esame obiettivo e, quando necessario, esami strumentali specifici.

Valutazione clinica iniziale

L’anamnesi deve esplorare le caratteristiche degli acufeni: tipo di suono, localizzazione, intensità, durata, fattori scatenanti o allevianti. È importante indagare l’uso di farmaci, l’esposizione a rumori, traumi precedenti e sintomi associati.

L’esame obiettivo include l’ispezione del condotto uditivo e del timpano con l’otoscopio, la valutazione della funzione uditiva con test semplici come il test del sussurro, e l’esame neurologico di base.

Esami audiologici

L’audiometria tonale rappresenta l’esame fondamentale per valutare la funzione uditiva. Permette di identificare e quantificare eventuali perdite uditive associate agli acufeni e di orientare la diagnosi differenziale.

L’impedenzometria valuta la funzione dell’orecchio medio e può identificare problemi come l’otosclerosi o la disfunzione tubarica. Le otoemissioni acustiche forniscono informazioni sulla funzione delle cellule ciliate esterne della coclea.

Esami strumentali avanzati

Quando gli acufeni sono unilaterali, progressivi o associati a sintomi neurologici, può essere necessaria la risonanza magnetica per escludere lesioni retrococleari come il neurinoma acustico.

Esami del sangue possono essere utili per identificare cause sistemiche come anemia, problemi tiroidei o infezioni. In casi selezionati, possono essere necessari esami più specifici come l’angiografia per valutare cause vascolari.

Trattamenti per gli acufeni

Il trattamento degli acufeni deve essere personalizzato in base alla causa identificata, all’intensità dei sintomi e all’impatto sulla qualità di vita del paziente. Non esiste un trattamento universale efficace per tutti i tipi di acufeni.

Rimozione delle cause trattabili

Quando è possibile identificare e trattare la causa sottostante, gli acufeni spesso migliorano significativamente o scompaiono completamente. La rimozione del cerume, il trattamento delle infezioni dell’orecchio o la correzione chirurgica dell’otosclerosi sono esempi di interventi causali efficaci.

La sospensione o sostituzione di farmaci ototossici, quando clinicamente possibile, può portare al miglioramento o alla risoluzione degli acufeni farmaco-indotti.

Terapie di mascheramento

Le terapie di mascheramento utilizzano suoni esterni per coprire parzialmente gli acufeni, rendendoli meno percettibili e fastidiosi. Dispositivi specifici, simili agli apparecchi acustici, generano suoni bianchi o naturali che competono con gli acufeni.

Anche semplici strategie ambientali, come l’uso di ventilatori, radio a basso volume o applicazioni per smartphone che generano suoni rilassanti, possono fornire sollievo, specialmente durante la notte.

Terapia di riabilitazione degli acufeni (TRT)

La TRT combina counseling educativo e terapia sonora per ridurre la reazione emotiva agli acufeni e favorire l’abituazione al sintomo. Questo approccio mira a “riqualificare” il cervello per rendere gli acufeni meno prominenti nella coscienza.

Il trattamento richiede tempo e impegno da parte del paziente, ma ha mostrato efficacia nel migliorare la qualità di vita in molti casi di acufeni cronici.

Approcci farmacologici

Non esistono farmaci specificamente approvati per il trattamento degli acufeni, ma alcuni medicinali possono essere utili nel controllo dei sintomi associati o delle condizioni sottostanti.

Antidepressivi e ansiolitici possono essere prescritti quando gli acufeni si associano a significativo distress psicologico. Alcuni pazienti traggono beneficio da farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale, anche se l’evidenza scientifica è ancora limitata.

Cosa fare per gestire gli acufeni

La gestione quotidiana degli acufeni richiede strategie pratiche che possono significativamente migliorare la qualità di vita e ridurre l’impatto del sintomo sulle attività quotidiane.

Strategie di autogestione

Mantenere un ambiente sonoro adeguato evitando sia il silenzio completo che i rumori eccessivi può ridurre la prominenza degli acufeni. L’uso di suoni di sottofondo dolci e costanti è spesso benefico.

Tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga possono aiutare a ridurre lo stress e l’ansia associati agli acufeni, interrompendo il circolo vizioso che può amplificare la percezione del sintomo.

Igiene del sonno

Stabilire routine serali rilassanti e mantenere orari regolari di sonno può migliorare la qualità del riposo nonostante la presenza degli acufeni. L’uso di suoni mascheranti durante la notte può facilitare l’addormentamento.

Evitare caffeina, alcol e pasti pesanti nelle ore serali può contribuire a un sonno più riposante. La camera da letto dovrebbe essere confortevole, buia e a temperatura adeguata.

Supporto psicologico

Partecipare a gruppi di supporto o consultare psicologi specializzati può aiutare ad affrontare le sfide emotive associate agli acufeni cronici. La terapia cognitivo-comportamentale ha mostrato efficacia nel modificare le reazioni negative agli acufeni.

L’educazione sulla natura degli acufeni e sulle strategie di gestione può ridurre l’ansia e fornire al paziente strumenti pratici per convivere meglio con il sintomo.

Stile di vita

Mantenere uno stile di vita sano con attività fisica regolare, dieta equilibrata e gestione dello stress può influenzare positivamente la percezione degli acufeni. L’esercizio fisico, in particolare, può ridurre lo stress e migliorare l’umore.

Evitare l’esposizione a rumori intensi e utilizzare protezioni auricolari quando necessario può prevenire il peggioramento degli acufeni esistenti.

Prevenzione degli acufeni

La prevenzione degli acufeni si basa principalmente sulla protezione dell’udito e sulla riduzione dei fattori di rischio modificabili. Molte forme di acufeni possono essere prevenute con accorgimenti appropriati.

Protezione dai rumori

L’uso di protezioni auricolari in ambienti rumorosi, come concerti, cantieri o durante l’uso di strumenti rumorosi, è fondamentale per prevenire danni all’udito. Anche rumori apparentemente innocui, se prolungati, possono essere dannosi.

Limitare il volume degli auricolari e fare pause regolari durante l’ascolto prolungato di musica può prevenire traumi acustici. La regola 60-60 suggerisce di non superare il 60% del volume massimo per non più di 60 minuti consecutivi.

Igiene auricolare

Evitare l’uso di cotton fioc o altri oggetti per pulire le orecchie può prevenire traumi al condotto uditivo e accumuli di cerume. L’orecchio ha meccanismi naturali di pulizia che vanno rispettati.

Quando necessario, la rimozione del cerume dovrebbe essere eseguita da personale qualificato per evitare danni alle delicate strutture dell’orecchio.

Controllo dei fattori di rischio

Mantenere sotto controllo la pressione arteriosa, i livelli di colesterolo e la glicemia può ridurre il rischio di problemi vascolari che possono causare acufeni. Il controllo dello stress e l’evitamento del fumo contribuiscono alla salute generale dell’apparato uditivo.

Informare sempre i medici curanti della presenza di acufeni prima di iniziare nuovi farmaci, specialmente quelli noti per essere potenzialmente ototossici.