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La polmonite: sintomi, cause e trattamento

La polmonite è un’infezione che colpisce i polmoni, causando l’infiammazione degli alveoli polmonari, le piccole sacche d’aria dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica.

Quando si sviluppa una polmonite, questi alveoli si riempiono di liquido o pus, compromettendo la funzione respiratoria e causando sintomi che possono variare da lievi a potenzialmente pericolosi per la vita. Si tratta di una patologia che può colpire persone di tutte le età, ma che risulta particolarmente rischiosa per bambini piccoli, anziani e persone con sistema immunitario indebolito.

Quali sono i primi sintomi della polmonite

I sintomi iniziali della polmonite possono manifestarsi in modo improvviso o svilupparsi gradualmente nell’arco di alcuni giorni. Riconoscere precocemente questi segnali è importante per ricevere un trattamento tempestivo e prevenire complicazioni.

La tosse rappresenta uno dei sintomi più caratteristici della polmonite. Inizialmente può essere secca e stizzosa, ma tende a diventare produttiva, con espettorato che può essere di colore giallo, verde, marrone o talvolta striato di sangue. La presenza di catarro denso e colorato indica generalmente un’infezione batterica, mentre una tosse persistente più secca può essere associata a forme virali o atipiche.

La febbre è quasi sempre presente nelle polmoniti e può essere elevata, superando i 38,5-39°C, accompagnata da brividi intensi e sudorazione profusa. Nelle persone anziane o con sistema immunitario compromesso, tuttavia, la febbre può essere assente o molto modesta, rendendo la diagnosi più difficile. Per maggiori informazioni su questo sintomo, consulta il nostro articolo sulla febbre negli adulti.

Il dolore toracico che peggiora con la respirazione profonda o con la tosse, chiamato dolore pleuritico, è un sintomo comune. Questo disagio è causato dall’infiammazione della pleura, la membrana che riveste i polmoni, e viene descritto dai pazienti come una sensazione di puntura o fitta che si accentua con gli atti respiratori.

La difficoltà respiratoria, o dispnea, si manifesta come una sensazione di fame d’aria o affanno anche durante attività che normalmente non causano problemi, come camminare o parlare. Il respiro può diventare più rapido e superficiale nel tentativo di compensare la ridotta ossigenazione del sangue. In alcuni casi può manifestarsi anche un respiro sibilante, caratterizzato da un fischio durante la respirazione.

Altri sintomi precoci includono stanchezza intensa e malessere generale, perdita di appetito, mal di testa, dolori muscolari e articolari. Nei bambini piccoli possono comparire anche irritabilità, difficoltà ad alimentarsi, vomito e, nei casi più gravi, un colorito bluastro intorno alla bocca o alle unghie che indica una carente ossigenazione.

Negli anziani, la polmonite può presentarsi con sintomi atipici come confusione mentale improvvisa, stato di letargia, perdita di equilibrio o peggioramento di condizioni croniche preesistenti, anche in assenza di febbre o tosse marcata.

Sintomi di Allarme della Polmonite
Sintomo di allarme Cosa osservare Azione
Difficoltà respiratoria grave Respiro molto affannoso anche a riposo, impossibilità a parlare Pronto soccorso immediato
Colorito bluastro Labbra, unghie, viso di colore bluastro/violaceo Pronto soccorso immediato
Confusione mentale Disorientamento improvviso, difficoltà a riconoscere persone/luoghi (specie anziani) Pronto soccorso immediato
Febbre altissima >39,5°C che non scende con antipiretici Consultare medico urgentemente
Dolore toracico intenso Dolore forte al petto che peggiora respirando Consultare medico urgentemente
Tosse con sangue Espettorato striato o con sangue evidente Consultare medico urgentemente
Battito accelerato Frequenza cardiaca >100 battiti/min a riposo Valutazione medica necessaria

Cause della polmonite: come si prende

La polmonite può essere causata da diversi microrganismi patogeni, principalmente batteri, virus e, più raramente, funghi. La modalità di trasmissione e i fattori di rischio variano a seconda del tipo di agente infettivo coinvolto.

Le polmoniti batteriche sono spesso causate dallo Streptococcus pneumoniae, noto anche come pneumococco, che rappresenta la causa più comune di polmonite acquisita in comunità. Altri batteri frequentemente coinvolti includono l’Haemophilus influenzae, lo Staphylococcus aureus e i batteri atipici come Mycoplasma pneumoniae, Legionella pneumophila e Chlamydophila pneumoniae.

I virus respiratori possono anch’essi causare polmonite, soprattutto nei bambini e negli anziani. Il virus dell’influenza, il virus respiratorio sinciziale, i coronavirus, gli adenovirus e i virus parainfluenzali sono tra i principali responsabili delle polmoniti virali. Durante le epidemie influenzali, il numero di polmoniti virali e di polmoniti batteriche secondarie a infezioni virali aumenta significativamente.

Le polmoniti fungine sono più rare e colpiscono principalmente persone con sistema immunitario gravemente compromesso, come pazienti in terapia immunosoppressiva, affetti da HIV/AIDS o sottoposti a chemioterapia. I funghi più comunemente responsabili includono Pneumocystis jirovecii, Aspergillus e Candida.

La trasmissione della polmonite avviene principalmente attraverso le goccioline respiratorie emesse quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla. Queste microscopiche goccioline possono essere inalate da persone vicine, permettendo ai patogeni di raggiungere le vie respiratorie inferiori e i polmoni. Il contagio può verificarsi anche attraverso il contatto con superfici contaminate, toccando poi bocca, naso o occhi.

Alcuni fattori aumentano significativamente il rischio di sviluppare una polmonite. L’età rappresenta un fattore importante: i bambini sotto i 2 anni e gli adulti sopra i 65 anni hanno un sistema immunitario meno efficiente nel combattere le infezioni respiratorie. Malattie croniche come diabete, patologie cardiache, BPCO, asma e malattie renali compromettono le difese dell’organismo.

Il fumo di sigaretta danneggia i meccanismi di difesa dei polmoni, rendendo più facile l’insorgenza di infezioni. L’abuso di alcol indebolisce il sistema immunitario e può causare aspirazione di contenuto gastrico nei polmoni. Anche l’allettamento prolungato, la malnutrizione e l’immunosoppressione dovuta a farmaci o malattie aumentano la vulnerabilità alla polmonite.

L’esposizione ad ambienti affollati come ospedali, case di riposo o comunità chiuse facilita la trasmissione di agenti patogeni. La polmonite nosocomiale, cioè acquisita in ambiente ospedaliero, è spesso causata da batteri resistenti agli antibiotici e tende a essere più grave.

Tipi di polmonite

Esistono diverse classificazioni della polmonite basate sulla sede di acquisizione dell’infezione, sull’agente causale e sull’estensione del coinvolgimento polmonare.

La polmonite acquisita in comunità (CAP) si sviluppa in persone che non sono state recentemente ospedalizzate e rappresenta il tipo più comune. È causata principalmente da pneumococco, batteri atipici o virus e generalmente risponde bene ai trattamenti antibiotici standard.

La polmonite nosocomiale o acquisita in ospedale si verifica dopo almeno 48 ore dal ricovero ospedaliero. È spesso causata da batteri più resistenti agli antibiotici come Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella pneumoniae o Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA), e tende ad avere una prognosi più severa.

La polmonite associata a ventilazione meccanica colpisce pazienti intubati e sottoposti a ventilazione artificiale, tipicamente in terapia intensiva. L’intubazione compromette i meccanismi naturali di difesa delle vie aeree, favorendo l’ingresso di batteri nei polmoni.

Dal punto di vista anatomico, la polmonite lobare interessa un intero lobo polmonare ed è tipicamente causata dallo pneumococco. La broncopolmonite coinvolge aree multiple e disseminate di entrambi i polmoni, interessando principalmente i bronchioli e il tessuto circostante. La polmonite interstiziale colpisce prevalentemente il tessuto connettivo tra gli alveoli ed è più frequentemente di origine virale o causata da batteri atipici.

La polmonite atipica, o “walking pneumonia”, è una forma più lieve causata da microrganismi come Mycoplasma pneumoniae o Chlamydophila pneumoniae. Si manifesta con sintomi meno drammatici rispetto alla polmonite tipica, permettendo spesso al paziente di continuare le normali attività, da cui il nome.

Tipi di Polmonite
Tipo Dove si contrae Batteri comuni Gravità Trattamento
Acquisita in comunità (CAP) Ambiente quotidiano Pneumococco, batteri atipici, virus Lieve-moderata Antibiotici standard, spesso a domicilio
Nosocomiale Ospedale (dopo 48h dal ricovero) Pseudomonas, Klebsiella, MRSA Moderata-grave Antibiotici ad ampio spettro, in ospedale
Da ventilazione Terapia intensiva (con intubazione) Batteri multiresistenti Grave Antibiotici potenti, rianimazione
Atipica (Walking pneumonia) Comunità Mycoplasma, Chlamydophila Lieve Antibiotici specifici, attività normale

Diagnosi e trattamento della polmonite

La diagnosi di polmonite inizia con l’esame obiettivo, durante il quale il medico ascolta i polmoni con lo stetoscopio per rilevare suoni anomali come rantoli, crepitii o riduzione del murmure vescicolare. Questi reperti, insieme ai sintomi riferiti dal paziente, orientano verso il sospetto di polmonite.

La radiografia del torace rappresenta l’esame diagnostico fondamentale per confermare la presenza di polmonite. Le immagini mostrano aree di opacità o consolidamento del tessuto polmonare che normalmente dovrebbe apparire scuro perché pieno d’aria. La radiografia aiuta anche a determinare l’estensione del coinvolgimento polmonare e a identificare eventuali complicanze come versamento pleurico.

Gli esami del sangue, in particolare l’emocromo con formula e gli indici di infiammazione come la proteina C-reattiva e la procalcitonina, aiutano a valutare la gravità dell’infezione e a distinguere tra cause batteriche e virali. L’emocoltura può essere eseguita nei casi più gravi per identificare il patogeno responsabile.

L’analisi dell’espettorato permette di identificare il microrganismo causale e determinarne la sensibilità agli antibiotici, guidando la scelta del trattamento più appropriato. Nei casi complessi o quando la diagnosi è incerta, può essere necessaria una TAC del torace per una valutazione più dettagliata.

Il trattamento della polmonite dipende dalla causa, dalla gravità e dalle condizioni generali del paziente. Le polmoniti batteriche richiedono terapia antibiotica, che nelle forme lievi può essere somministrata per via orale a domicilio, mentre nei casi più gravi è necessaria la somministrazione endovenosa in ambiente ospedaliero.

La scelta dell’antibiotico si basa sul tipo di polmonite e sui patogeni più probabilmente coinvolti. Per le polmoniti acquisite in comunità si utilizzano comunemente amoxicillina con acido clavulanico, macrolidi o fluorochinoloni respiratori. Le polmoniti ospedaliere richiedono antibiotici ad ampio spettro attivi contro batteri resistenti.

Le polmoniti virali non traggono beneficio dagli antibiotici, ma possono essere trattate con farmaci antivirali specifici in alcuni casi, come l’oseltamivir per l’influenza. Il trattamento è principalmente di supporto, mirato a controllare i sintomi e prevenire complicanze batteriche secondarie.

La terapia di supporto include il riposo, un’adeguata idratazione, l’uso di antipiretici per controllare la febbre e analgesici per il dolore toracico. Nei casi di ipossia significativa è necessaria l’ossigenoterapia. L’ospedalizzazione è indicata per pazienti anziani, con comorbidità, ipossia grave o in presenza di segni di sepsi.

Prevenzione della polmonite

La prevenzione della polmonite si basa principalmente sulla vaccinazione e sull’adozione di buone pratiche igieniche. La vaccinazione antipneumococcica è raccomandata per gli anziani sopra i 65 anni e per le persone con patologie croniche o immunodepressione. Esistono due tipi di vaccino: il vaccino coniugato (PCV13) e il vaccino polisaccaridico (PPSV23), spesso somministrati in sequenza.

La vaccinazione antinfluenzale annuale è fondamentale per ridurre il rischio di polmonite virale e delle polmoniti batteriche che frequentemente complicano l’influenza. È raccomandata per anziani, bambini piccoli, donne in gravidanza e persone con patologie croniche.

Altre misure preventive includono il lavaggio frequente delle mani, evitare il fumo di sigaretta, limitare l’esposizione a persone malate, mantenere un buon stato nutrizionale e gestire adeguatamente le malattie croniche. Per i pazienti ospedalizzati, pratiche come l’elevazione della testata del letto, l’igiene orale regolare e la mobilizzazione precoce aiutano a prevenire la polmonite nosocomiale.

Quanti giorni ci vogliono per guarire dalla polmonite

Il tempo di guarigione dalla polmonite varia considerevolmente in base alla gravità dell’infezione, all’età del paziente, allo stato di salute generale e al tipo di patogeno coinvolto. Nelle forme lievi trattate ambulatorialmente, i sintomi acuti come febbre e malessere generale tendono a migliorare entro 3-5 giorni dall’inizio della terapia antibiotica appropriata.

Tuttavia, la tosse e la stanchezza possono persistere per diverse settimane. La guarigione radiologica completa, ovvero la risoluzione delle opacità visibili alla radiografia del torace, richiede generalmente 4-6 settimane, anche se i sintomi clinici sono già migliorati. Nei pazienti anziani o con comorbidità, il recupero può richiedere diversi mesi.

Le polmoniti più gravi che necessitano di ospedalizzazione hanno tempi di recupero più lunghi. Anche dopo la dimissione dall’ospedale, possono essere necessarie settimane o mesi prima di tornare al livello di energia e capacità funzionale precedente la malattia.