Il bruxismo, come fare a non digrignare i denti
Il bruxismo è un disturbo caratterizzato dal digrignamento o dal serramento involontario dei denti, che si verifica prevalentemente durante il sonno ma può manifestarsi anche durante le ore di veglia. Si tratta di un movimento parafunzionale, ovvero un’attività non finalizzata a uno scopo preciso come masticare o parlare, che può avere conseguenze significative sulla salute orale.
Durante un episodio di bruxismo, i muscoli masticatori si contraggono ripetutamente con forza, generando una pressione sui denti che può essere di gran lunga superiore a quella esercitata durante la normale masticazione. Questa attività muscolare intensa e prolungata può durare pochi secondi o protrarsi per diversi minuti, ripetendosi più volte durante la notte.
Il termine bruxismo deriva dal greco “brychein” che significa “digrignare i denti”, un rumore caratteristico che spesso viene notato dai partner o dai familiari di chi ne soffre. Tuttavia, molte persone non sono consapevoli di soffrire di questo disturbo finché non compaiono i primi sintomi o fino a quando non viene rilevato durante una visita odontoiatrica.
Il bruxismo è un problema piuttosto diffuso che interessa circa il 10-20% della popolazione adulta e una percentuale ancora maggiore di bambini. Può presentarsi a qualsiasi età, ma tende a essere più comune nei giovani adulti e nei bambini in età scolare.

I tipi di bruxismo
Esistono diverse classificazioni del bruxismo in base a vari criteri. La distinzione principale riguarda il momento in cui si manifesta il disturbo. Il bruxismo notturno o del sonno è la forma più comune e si verifica durante le ore di riposo, spesso in associazione con micro-risvegli o cambiamenti nelle fasi del sonno. Chi ne soffre generalmente non è consapevole dell’attività e la scopre attraverso i sintomi al risveglio o le segnalazioni di chi dorme accanto.
Il bruxismo diurno o di veglia si manifesta durante il giorno, spesso in momenti di concentrazione, stress o tensione emotiva. In questo caso si tratta più frequentemente di serramento dei denti piuttosto che di digrignamento vero e proprio. A differenza della forma notturna, le persone possono essere più consapevoli di questo comportamento, anche se spesso agiscono in modo automatico.
Un’altra classificazione distingue il bruxismo in base al tipo di movimento mandibolare. Il bruxismo eccentrico è caratterizzato da movimenti di sfregamento laterale dei denti, con il tipico rumore di digrignamento. Il bruxismo centrico consiste invece nel serramento statico dei denti senza movimenti laterali, ed è generalmente silenzioso e quindi più difficile da identificare.
Esiste anche una distinzione tra bruxismo primario, quando non è associato ad altre patologie o condizioni mediche, e bruxismo secondario, che si manifesta in conseguenza di altri disturbi come problemi neurologici, uso di farmaci o sostanze, o disturbi del sonno.
Qual è la causa del bruxismo
Le cause del bruxismo sono molteplici e spesso interconnesse, rendendo questo disturbo di natura multifattoriale. Lo stress e l’ansia rappresentano i fattori scatenanti più comuni. Le tensioni emotive accumulate durante il giorno tendono a manifestarsi attraverso la contrazione involontaria dei muscoli masticatori durante il sonno, come meccanismo di scarico della tensione psicologica.
Come ci si accorge se si soffre di bruxismo
Riconoscere il bruxismo non è sempre semplice, soprattutto quando si manifesta durante il sonno. Esistono però alcuni segnali che possono far sospettare la presenza del disturbo. Il sintomo più comune è il dolore o la tensione ai muscoli masticatori al risveglio, che può estendersi alle tempie, alle guance e persino al collo.
Il mal di testa mattutino, localizzato soprattutto alle tempie, è un altro segno caratteristico. Questo dolore tende a migliorare nel corso della giornata ed è causato dalla prolungata contrazione dei muscoli durante la notte. Anche il dolore o la rigidità all’articolazione temporo-mandibolare, con difficoltà ad aprire completamente la bocca o rumori articolari, possono indicare la presenza di bruxismo.
I denti possono presentare segni evidenti di usura anomala, con superficie masticatorie appiattite, smalto consumato o fratture. L’aumentata sensibilità dentale, specialmente al freddo o al caldo, può derivare dall’assottigliamento dello smalto causato dal digrignamento prolungato.
Le gengive possono risultare infiammate o retratte a causa delle forze eccessive esercitate sui denti. Alcune persone notano anche indentature sulla lingua o morsicature all’interno delle guance, segni del serramento involontario.
Il rumore notturno di digrignamento è spesso il primo campanello d’allarme segnalato dal partner, anche se non tutti coloro che soffrono di bruxismo producono rumori udibili. La stanchezza mandibolare durante il giorno, sensazione di “mascelle stanche” senza aver masticato particolarmente, può essere un altro indizio.
Conseguenze del bruxismo: cosa succede se non lo si cura
Le conseguenze del bruxismo non trattato possono essere significative e progressive nel tempo. A livello dentale, l’usura continua dello smalto può portare a una riduzione della dimensione verticale dei denti, rendendoli più corti e piatti. Nei casi più gravi si possono verificare fratture dentali, scheggiature o addirittura la perdita di elementi dentari.
La sensibilità dentale aumenta progressivamente man mano che lo smalto si assottiglia, esponendo la dentina sottostante. Questo può rendere difficoltosa l’alimentazione e causare dolore al contatto con cibi caldi, freddi, dolci o acidi. In alcuni casi si possono formare vere e proprie lesioni cervicali non cariose, con perdita di tessuto dentale alla base della corona.
L’articolazione temporo-mandibolare può subire danni considerevoli. Il carico eccessivo e ripetuto può causare infiammazione cronica, degenerazione del disco articolare e sviluppo di disturbi temporo-mandibolari che si manifestano con dolore persistente, limitazione dei movimenti mandibolari, rumori articolari e persino blocchi della mascella.
I muscoli masticatori costantemente contratti possono sviluppare punti trigger dolorosi e tensione cronica, con dolore che si irradia alla testa, al collo e alle spalle. Questo può portare a cefalea tensiva cronica e compromettere significativamente la qualità della vita.
Le gengive e l’osso alveolare possono subire danni per le forze eccessive, favorendo la mobilità dentale e aumentando il rischio di problemi parodontali. Anche i lavori odontoiatrici come otturazioni, corone e impianti possono danneggiarsi o rompersi più facilmente.
Come fare per togliere il bruxismo
Affrontare il bruxismo richiede un approccio multifattoriale che agisca sia sui sintomi che sulle cause sottostanti. Il bite notturno, anche chiamato placca occlusale, rappresenta il trattamento più comunemente utilizzato. Si tratta di un dispositivo in resina acrilica realizzato su misura che viene indossato durante la notte per proteggere i denti dall’usura e ridurre la tensione muscolare e articolare.
La gestione dello stress è fondamentale per ridurre il bruxismo. Tecniche di rilassamento come yoga, meditazione, respirazione profonda e training autogeno possono aiutare a diminuire la tensione accumulata. Anche la psicoterapia cognitivo-comportamentale può essere utile per affrontare ansia e stress cronico.
Migliorare l’igiene del sonno contribuisce significativamente alla riduzione del bruxismo notturno. Mantenere orari regolari, creare un ambiente tranquillo e confortevole per il riposo, evitare caffeina e alcol nelle ore serali e ridurre l’uso di dispositivi elettronici prima di dormire sono tutte strategie efficaci.
La fisioterapia e i massaggi dei muscoli masticatori possono alleviare la tensione e il dolore. Esercizi di stretching della mandibola e tecniche di rilassamento muscolare progressivo aiutano a ridurre la contrazione involontaria.
Nei casi più severi, possono essere utilizzati farmaci miorilassanti a breve termine per ridurre la tensione muscolare, o iniezioni di tossina botulinica nei muscoli masticatori per diminuirne la forza di contrazione. Queste opzioni vanno sempre valutate con uno specialista.
È importante correggere eventuali malocclusioni dentali significative o problemi dell’articolazione temporo-mandibolare che possono contribuire al disturbo. Se il bruxismo è associato a disturbi del sonno come le apnee, trattare questi problemi può portare a un miglioramento significativo.
Durante il giorno, sviluppare consapevolezza del proprio corpo aiuta a riconoscere i momenti di tensione e serramento dei denti, permettendo di rilassare volontariamente la mascella. Evitare di masticare gomme o mangiare cibi troppo duri può ridurre ulteriormente lo stress sui denti e sui muscoli.