
Cos’è la disgrafia: sintomi, cause psicologiche e possibili interventi
La disgrafia è un disturbo specifico dell’apprendimento che compromette la capacità di scrivere in modo fluido e leggibile. Questo disturbo neurobiologico non è collegato all’intelligenza o alle capacità cognitive generali, ma rappresenta una difficoltà specifica nell’atto motorio della scrittura e nell’organizzazione grafica delle parole.
Che cos’è la disgrafia
La disgrafia è un disturbo che influenza l’abilità di produrre testi scritti chiari e organizzati. Si manifesta attraverso difficoltà nella scrittura a mano, problemi nella formazione delle lettere, nell’organizzazione dello spazio grafico e nella coordinazione motoria fine necessaria per scrivere.
Questo disturbo può presentarsi da solo o in associazione ad altri disturbi specifici dell’apprendimento come la dislessia o la discalculia. La disgrafia non è semplicemente una “brutta calligrafia”, ma rappresenta una vera e propria difficoltà neurobiologica che richiede comprensione e interventi specifici.
È importante distinguere la disgrafia dalla disortografia: mentre la disgrafia riguarda gli aspetti motori e grafici della scrittura, la disortografia coinvolge gli aspetti ortografici e la corretta applicazione delle regole grammaticali.
Come si manifesta la disgrafia
Le manifestazioni della disgrafia possono palesarsi con diversi livelli di intensità e in varie forme. La riconoscibilità di questi segnali è fondamentale per un intervento tempestivo ed efficace.
Difficoltà motorie e grafiche:
- scrittura illeggibile o molto faticosa da decifrare
- lettere malformate o con dimensioni irregolari
- pressione eccessiva o insufficiente sul foglio
- difficoltà nel mantenere la direzione della scrittura
- spazi irregolari tra lettere e parole.
Problemi di organizzazione spaziale:
- difficoltà nel rispettare i margini del foglio
- incapacità di scrivere su righe diritte
- problemi nell’organizzazione del testo sulla pagina
- confusione nell’uso dello spazio grafico disponibile.
Aspetti temporali e di velocità:
- Scrittura estremamente lenta
- affaticamento rapido durante la scrittura
- difficoltà nel copiare dalla lavagna nei tempi richiesti
- impossibilità di prendere appunti in tempo reale.
Manifestazioni comportamentali:
- evitamento delle attività di scrittura
- frustrazione e ansia legate ai compiti scritti
- posture scorrette durante la scrittura
- tensione eccessiva nella presa della penna.
Esempi di disgrafia
Per comprendere meglio come si manifesta la disgrafia, è utile osservare alcuni esempi concreti che caratterizzano questo disturbo.
Scrittura di singole lettere:
- lettere con forme irregolari o incomplete
- dimensioni sproporzionte tra lettere maiuscole e minuscole
- orientamento scorretto delle lettere (specularità)
- difficoltà nell’collegamento tra lettere in corsivo.
Parole e frasi:
- spaziatura irregolare all’interno delle parole
- parole che “salgono” o “scendono” rispetto alla riga
- cancellature e correzioni eccessive
- mancanza di fluidità nel tracciato.
Organizzazione del testo:
- righe che non seguono l’andamento orizzontale
- margini non rispettati
- pragrafi disorganizzati
- difficoltà nell’impaginazione.
Che errori fanno i disgrafici
Gli errori tipici che caratterizzano la disgrafia sono diversi da quelli ortografici e riguardano principalmente gli aspetti esecutivi della scrittura.
Errori nella formazione delle lettere:
- lettere incomplete o con parti mancanti
- inversione nella direzione del tracciato
- Sovrapposizione di tratti che dovrebbero essere separati
- Lettere troppo piccole o eccessivamente grandi.
Errori spaziali:
- Sovrapposizione tra lettere e parole
- spaziatura eccessiva o insufficiente
- difficoltà nel mantenere l’allineamento
- problemi nella gestione dei margini.
Errori di continuità:
- interruzioni frequenti durante la scrittura di una parola
- cambiamenti improvvisi nella dimensione delle lettere
- alternanza tra stampatello e corsivo senza logica
- variazioni nella pressione del tratto.
Cause psicologiche della disgrafia
Le cause psicologiche della disgrafia sono complesse e multifattoriali. È importante comprendere che la disgrafia ha principalmente origini neurobiologiche, ma fattori psicologici possono influenzare la sua manifestazione e gravità.
Fattori neurobiologici primari:
- disfunzioni nelle aree cerebrali deputate al controllo motorio fine
- problemi nell’integrazione visuo-motoria
- difficoltà nei processi di automatizzazione motoria
- alterazioni nelle connessioni neurali responsabili della scrittura.
Aspetti psicologici secondari:
- ansia da prestazione legata alle difficoltà di scrittura
- bassa autostima dovuta ai ripetuti insuccessi
- frustrazione per l’incapacità di esprimere adeguatamente i propri pensieri
- evitamento delle attività scritte con conseguente minor pratica.
Fattori ambientali:
- pressioni eccessive da parte dell’ambiente scolastico o familiare
- mancanza di riconoscimento del disturbo con conseguenti richieste inappropriate
- confronti inadeguati con coetanei senza difficoltà
- carenza di strategie compensative adeguate.
Quali sono le possibili cause della disgrafia
La disgrafia è un disturbo con base neurobiologica presente fin dalla nascita. Non si “diventa” disgrafici, ma si nasce con questa predisposizione che si manifesta quando vengono richieste competenze specifiche di scrittura.
Origine neurobiologica
La ricerca scientifica ha dimostrato che la disgrafia è legata a differenze nell’organizzazione e nel funzionamento di specifiche aree cerebrali. Queste differenze influenzano la capacità di coordinare i movimenti fini necessari per la scrittura e di integrare le informazioni visive con quelle motorie.
Fattori genetici
Esistono evidenze di una componente ereditaria nei disturbi specifici dell’apprendimento, inclusa la disgrafia. Spesso si riscontrano altri casi di difficoltà di apprendimento nella stessa famiglia, suggerendo una predisposizione genetica.
Sviluppo neurologico
Durante lo sviluppo del sistema nervoso centrale, alcune aree deputate al controllo motorio fine possono svilupparsi in modo atipico, determinando le difficoltà caratteristiche della disgrafia.
Come si affronta la disgrafia
La disgrafia, essendo un disturbo neurobiologico permanente, non “si risolve” completamente, ma è possibile sviluppare strategie efficaci per compensare le difficoltà e migliorare significativamente la qualità della scrittura.
Interventi riabilitativi specifici:
- terapia psicomotoria per migliorare la coordinazione motoria fine
- esercizi di pregrafismo per sviluppare i prerequisiti della scrittura
- training specifici per la formazione delle lettere
- attività per il potenziamento dell’organizzazione spaziale.
Strategie compensative:
- utilizzo di strumenti tecnologici (computer, tablet, software di videoscrittura)
- adattamento degli strumenti di scrittura (penne ergonomiche, grip)
- modifiche nell’organizzazione dei compiti scritti
- tempi aggiuntivi per le prove scritte.
Supporto multidisciplinare:
- collaborazione tra famiglia, scuola e specialisti
- programmi individualizzati di intervento
- monitoraggio costante dei progressi
- adattamenti didattici specifici.
Test per la disgrafia
La diagnosi di disgrafia richiede una valutazione specialistica accurata che include diversi tipi di test e osservazioni.
Valutazione delle competenze grafomotorie:
- test per la qualità della scrittura
- prove di velocità di scrittura
- analisi della pressione e del controllo motorio
- osservazione delle posture e delle impugnature.
Assessment della coordinazione:
- test di coordinazione visuo-motoria
- prove di motricità fine
- valutazione dell’organizzazione spaziale
- test di integrazione sensoriale.
Analisi funzionale:
- osservazione in contesti naturali di scrittura
- valutazione dell’affaticamento durante i compiti scritti
- analisi delle strategie spontanee utilizzate
- monitoraggio delle reazioni emotive legate alla scrittura.
Come vede un bambino disgrafico
Dal punto di vista di un bambino con disgrafia, l’atto dello scrivere rappresenta spesso una sfida frustrante e faticosa. Molti bambini descrivono la sensazione di non riuscire a far “obbedire” la mano ai propri pensieri.
Percezione soggettiva:
- sensazione di perdita di controllo durante la scrittura
- fatica eccessiva per produrre anche pochi righi
- frustrazione per la discrepanza tra capacità orali e scritte
- ansia anticipatoria prima dei compiti di scrittura.
Impatto emotivo:
- senso di inadeguatezza rispetto ai compagni
- demotivazione verso le attività scolastiche
- possibile sviluppo di evitamento delle situazioni di scrittura
- necessità di supporto emotivo oltre che tecnico.
Con interventi appropriati e strategie personalizzate, i bambini con disgrafia possono sviluppare competenze alternative che permettono loro di esprimere efficacemente le proprie capacità cognitive e creative.