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L’ittero, cos’è e quali sintomi

L’ittero è una condizione medica caratterizzata dalla colorazione giallastra della pelle, delle mucose e della sclera degli occhi. Questo fenomeno si verifica quando nel sangue si accumula un eccesso di bilirubina, una sostanza di colore giallo-arancione prodotta dalla normale degradazione dei globuli rossi.

Cos’è l’ittero e come si manifesta

L’ittero rappresenta un sintomo piuttosto che una malattia vera e propria. La bilirubina viene normalmente processata dal fegato e eliminata attraverso la bile, ma quando questo meccanismo si altera, la sostanza si accumula nei tessuti conferendo loro la caratteristica colorazione giallastra.

I sintomi dell’ittero sono facilmente riconoscibili. Il segno più evidente è il cambiamento di colore della pelle, che assume una tonalità giallastra particolarmente visibile sul viso e sul tronco. Anche la parte bianca degli occhi diventa giallastra, un segno spesso più facilmente identificabile nelle persone con carnagione scura.

Altri sintomi che possono accompagnare l’ittero includono urine scure di colore ambrato o marrone, feci chiare o color argilla, prurito diffuso sulla pelle, affaticamento generale e perdita di appetito. In alcuni casi possono manifestarsi anche nausea, vomito e dolore addominale.

Le principali cause dell’ittero

L’ittero può essere classificato in tre tipologie principali in base alla causa scatenante: pre-epatico, epatico e post-epatico.

Ittero pre-epatico

Questo tipo di ittero si verifica quando c’è una produzione eccessiva di bilirubina dovuta alla distruzione accelerata dei globuli rossi. Le cause più comuni includono anemie emolitiche, malaria, reazioni trasfusionali e alcune malattie genetiche come la talassemia.

Ittero epatico

L’ittero epatico è causato da problemi diretti del fegato che impediscono il normale processamento della bilirubina. Tra le cause principali troviamo l’epatite virale (A, B, C), la cirrosi epatica, l’epatite alcolica, l’epatite autoimmune e alcuni farmaci epatotossici. Anche la sindrome di Gilbert, una condizione genetica benigna, può causare episodi di ittero lieve.

Ittero post-epatico o ostruttivo

Questo tipo di ittero si sviluppa quando c’è un’ostruzione nel sistema biliare che impedisce il normale deflusso della bile dal fegato all’intestino. Le cause più frequenti sono i calcoli biliari, i tumori del pancreas o delle vie biliari, le stenosi dei dotti biliari e le pancreatiti acute o croniche.

L’ittero nel neonato: una condizione particolare

L’ittero neonato è estremamente comune e colpisce circa il 60% dei neonati a termine e l’80% dei prematuri. Nella maggior parte dei casi si tratta di ittero fisiologico, una condizione benigna che si risolve spontaneamente entro le prime settimane di vita.

L’ittero nel neonato si manifesta generalmente tra il secondo e il quarto giorno di vita. Questo accade perché il fegato del neonato è ancora immaturo e non riesce a processare efficacemente tutta la bilirubina prodotta. Inoltre, i neonati hanno una maggiore quantità di globuli rossi che vengono naturalmente sostituiti nei primi giorni di vita.

Tuttavia, esistono forme di ittero neonatale che richiedono attenzione medica immediata. L’ittero che compare nelle prime 24 ore di vita, quello che persiste oltre le due settimane nei neonati a termine o oltre le tre settimane nei prematuri, e quello associato a valori molto elevati di bilirubina necessitano di valutazione specialistica.

Come si diagnostica l’ittero

La diagnosi di ittero inizia sempre con un’accurata valutazione clinica. Il medico esaminerà la colorazione della pelle e degli occhi, raccoglierà informazioni sui sintomi associati e sulla storia medica del paziente.

Gli esami di laboratorio sono fondamentali per determinare la causa dell’ittero. Il dosaggio della bilirubina totale e frazionata (diretta e indiretta) nel sangue fornisce informazioni cruciali sul tipo di ittero. Altri esami utili includono le transaminasi per valutare la funzionalità epatica, la fosfatasi alcalina e la gamma-GT per valutare le vie biliari.

In caso di sospetto ittero ostruttivo, possono essere necessari esami di imaging come l’ecografia addominale, la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica per identificare eventuali ostruzioni delle vie biliari.

Possibili complicazioni e quando preoccuparsi

Sebbene l’ittero lieve possa essere benigno, livelli molto elevati di bilirubina possono causare complicazioni serie. Nei neonati, l’iperbilirubinemia grave può portare al kernittero, una forma di danno cerebrale che può causare disabilità permanenti.

Negli adulti, l’ittero persistente può indicare malattie epatiche gravi come la cirrosi o tumori. È importante consultare immediatamente un medico se l’ittero si accompagna a febbre alta, dolore addominale intenso, confusione mentale, sanguinamenti o segni di disidratazione.

Il prurito intenso associato all’ittero può diventare molto fastidioso e interferire significativamente con la qualità della vita. In questi casi esistono trattamenti specifici che possono fornire sollievo.

Trattamento e gestione dell’ittero

Il trattamento dell’ittero dipende completamente dalla causa sottostante. Non esiste una terapia specifica per l’ittero stesso, ma è necessario trattare la condizione che lo ha scatenato.

Per l’ittero neonatale fisiologico spesso non è necessario alcun trattamento, ma nei casi più gravi può essere indicata la fototerapia. Questa tecnica utilizza luci speciali per aiutare a degradare la bilirubina nella pelle del neonato.

Negli adulti, il trattamento può variare dall’uso di farmaci per l’epatite virale, alla rimozione chirurgica di calcoli biliari, fino alla gestione delle malattie croniche del fegato. In alcuni casi può essere necessario evitare determinati farmaci o modificare lo stile di vita.

L’alimentazione gioca un ruolo importante nella gestione dell’ittero. È consigliabile evitare l’alcol, limitare i grassi saturi e mantenere un’adeguata idratazione. Alcuni alimenti ricchi di antiossidanti possono supportare la funzionalità epatica.