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Esame del fondo oculare: cos’è e quando farlo

L’esame del fondo oculare è una delle indagini diagnostiche più importanti in ambito oftalmologico. Permette di osservare direttamente le strutture interne dell’occhio e di individuare precocemente numerose patologie, non solo oculari ma anche sistemiche. Per chi cerca un esame del fondo oculare a Monza, è utile conoscere in cosa consiste questa procedura, come prepararsi e quali informazioni può fornire sulla salute degli occhi.

Cos’è l’esame del fondo oculare

L’esame del fondo oculare, chiamato anche fundoscopia o oftalmoscopia, è una procedura diagnostica non invasiva che consente all’oculista di visualizzare le strutture situate nella parte posteriore dell’occhio. Attraverso la pupilla, il medico può osservare direttamente la retina, la macula, il nervo ottico e i vasi sanguigni retinici.

La retina è il tessuto nervoso che riveste internamente l’occhio e trasforma la luce in impulsi elettrici da inviare al cervello. La macula è la porzione centrale della retina, responsabile della visione nitida e dettagliata. Il nervo ottico trasmette le informazioni visive al cervello, mentre i vasi retinici sono gli unici vasi sanguigni del corpo che possono essere osservati direttamente senza procedure invasive.

Questa caratteristica rende l’esame del fondo oculare uno strumento prezioso non solo per la diagnosi delle malattie degli occhi, ma anche per rilevare segni di patologie sistemiche come il diabete, l’ipertensione arteriosa e alcune malattie neurologiche.

Quando è indicato l’esame del fondo oculare

L’esame del fondo oculare a Monza può essere richiesto in diverse situazioni cliniche, sia come controllo di routine che per approfondire specifici sintomi o condizioni.

Controlli periodici e prevenzione

L’esame è raccomandato come parte della visita oculistica completa, specialmente dopo i 40-50 anni, quando aumenta il rischio di sviluppare patologie retiniche e del nervo ottico. Le persone con familiarità per malattie oculari come il glaucoma o la degenerazione maculare dovrebbero sottoporsi a controlli regolari anche in età più giovane.

Chi soffre di miopia elevata presenta un rischio maggiore di alterazioni retiniche periferiche e distacco di retina, rendendo l’esame del fondo oculare particolarmente importante in questa popolazione.

Patologie sistemiche

I pazienti con diabete mellito dovrebbero eseguire l’esame del fondo oculare almeno una volta all’anno, poiché la retinopatia diabetica è una delle principali cause di perdita della vista in età lavorativa. La diagnosi precoce delle alterazioni retiniche permette di intervenire tempestivamente e prevenire danni irreversibili.

Anche chi soffre di ipertensione arteriosa beneficia di controlli periodici del fondo oculare. I vasi retinici riflettono lo stato dei piccoli vasi di tutto l’organismo, e le alterazioni visibili all’oftalmoscopia possono fornire informazioni importanti sul controllo della pressione e sul rischio cardiovascolare.

Sintomi da approfondire

L’esame è indicato quando compaiono sintomi che possono suggerire un problema retinico o del nervo ottico. La visione di corpi mobili (mosche volanti), lampi di luce, offuscamento visivo improvviso, distorsione delle immagini o riduzione del campo visivo richiedono una valutazione del fondo oculare per escludere condizioni potenzialmente gravi come il distacco di retina o l’occlusione vascolare.

Come si esegue l’esame

L’esame del fondo oculare è una procedura semplice, indolore e di breve durata. Può essere eseguito con diverse tecniche a seconda delle informazioni che si vogliono ottenere.

Oftalmoscopia diretta e indiretta

L’oftalmoscopia diretta utilizza uno strumento portatile chiamato oftalmoscopio, che il medico avvicina all’occhio del paziente per osservare il fondo oculare con un discreto ingrandimento. Questa tecnica permette una buona visualizzazione del polo posteriore, ovvero della macula e del nervo ottico.

L’oftalmoscopia indiretta, eseguita con una lente e una fonte luminosa montata sulla testa dell’esaminatore, offre un campo di osservazione più ampio e consente di esplorare anche la retina periferica. È particolarmente utile per individuare lesioni nelle zone più esterne della retina.

Esame con lampada a fessura

In molti casi l’oculista esegue l’esame utilizzando la lampada a fessura, il microscopio binoculare presente in ogni ambulatorio oculistico. Con l’ausilio di lenti specifiche appoggiate sulla superficie dell’occhio o tenute di fronte ad esso, è possibile ottenere una visione tridimensionale e molto dettagliata delle strutture del fondo oculare.

Retinografia e imaging avanzato

Per documentare i reperti e seguirne l’evoluzione nel tempo, può essere eseguita una retinografia, ovvero una fotografia del fondo oculare. Tecniche più avanzate come la tomografia a coerenza ottica (OCT) permettono di studiare gli strati della retina con una risoluzione quasi istologica, risultando fondamentali nella diagnosi e nel monitoraggio di patologie maculari e del nervo ottico.

Preparazione all’esame

L’esame del fondo oculare non richiede una preparazione particolare, ma alcuni accorgimenti possono facilitare lo svolgimento della procedura e migliorare la qualità dell’osservazione.

Dilatazione della pupilla

Per ottenere una visione completa del fondo oculare, nella maggior parte dei casi è necessario instillare un collirio midriatico che dilata la pupilla. L’effetto si manifesta dopo 15-20 minuti dall’instillazione e può durare alcune ore, durante le quali la vista sarà offuscata e si avvertirà una maggiore sensibilità alla luce.

È consigliabile portare con sé un paio di occhiali da sole per il dopo esame e, se possibile, farsi accompagnare, poiché la guida potrebbe risultare difficoltosa fino al termine dell’effetto del collirio. In alternativa, esistono tecniche che permettono l’esame senza dilatazione, anche se con una visualizzazione meno completa.

Cosa comunicare al medico

Prima dell’esame è importante informare l’oculista di eventuali allergie a farmaci, in particolare a colliri utilizzati in precedenza. Chi soffre di glaucoma ad angolo stretto deve segnalarlo, poiché i colliri midriatici potrebbero essere controindicati. È utile portare con sé l’elenco dei farmaci assunti abitualmente e gli esiti di eventuali esami precedenti.

Cosa si può rilevare dall’esame

L’esame del fondo oculare può evidenziare numerose condizioni patologiche, alcune delle quali in fase molto precoce quando ancora non causano sintomi.

Patologie retiniche

La degenerazione maculare legata all’età è una delle principali cause di perdita della visione centrale negli anziani. L’esame del fondo oculare permette di identificare i segni precoci e di monitorarne l’evoluzione. Le alterazioni vascolari come le occlusioni venose o arteriose retiniche, le emorragie e gli essudati sono facilmente riconoscibili all’oftalmoscopia.

Nel paziente diabetico è possibile individuare la retinopatia diabetica nelle sue varie fasi, dai microaneurismi iniziali alle forme proliferanti più avanzate. Anche il distacco di retina e le degenerazioni retiniche periferiche possono essere diagnosticate attraverso questo esame.

Patologie del nervo ottico

L’osservazione della papilla ottica, il punto in cui il nervo ottico entra nell’occhio, fornisce informazioni preziose. Nel glaucoma si osserva un caratteristico aumento dell’escavazione della papilla. L’edema della papilla può indicare un aumento della pressione intracranica o una neurite ottica. Alterazioni del colore possono suggerire sofferenza del nervo ottico da varie cause.