
La disortografia: sintomi, cause e trattamenti
La disortografia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che compromette la capacità di scrivere correttamente dal punto di vista ortografico.
Questo disturbo, spesso associato alla dislessia ma con caratteristiche proprie e distinte, si manifesta attraverso errori ricorrenti nella trascrizione di parole, nonostante un’intelligenza nella norma e un’adeguata esposizione all’istruzione. La disortografia può avere un impatto significativo sul rendimento scolastico e sull’autostima dei bambini, rendendo fondamentale una diagnosi precoce e un intervento mirato.
Che cos’è la disortografia
La disortografia è un disturbo neurobiologico che interferisce specificamente con l’acquisizione e l’automatizzazione delle competenze ortografiche. A differenza della disgrafia, che riguarda gli aspetti grafo-motori della scrittura (come la formazione delle lettere e la fluidità del gesto grafico), la disortografia si concentra esclusivamente sulla correttezza ortografica delle parole scritte.
Questo disturbo fa parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ed è caratterizzato da difficoltà persistenti nell’applicare le regole ortografiche della lingua scritta. I bambini con disortografia mostrano errori sistematici e ricorrenti che non sono dovuti a mancanza di impegno, scarsa motivazione o deficit cognitivi generali.
La disortografia può manifestarsi in forma isolata o, più frequentemente, in associazione con altri DSA come la dislessia. La prevalenza di questo disturbo varia tra l’1% e il 3% della popolazione scolastica, con una leggera predominanza nel sesso maschile. È importante sottolineare che la disortografia non è legata a problemi di intelligenza: molti bambini con questo disturbo hanno capacità cognitive nella norma o superiori alla media.
Il disturbo si basa su difficoltà nel processamento fonologico, ovvero nella capacità di analizzare e manipolare i suoni del linguaggio, e nella memoria di lavoro fonologica. Questi deficit neurobiologici influenzano la capacità di stabilire corrispondenze stabili tra suoni (fonemi) e lettere (grafemi), rendendo difficile l’apprendimento e l’automatizzazione delle regole ortografiche.
Quali sono i sintomi della disortografia
I sintomi della disortografia variano in base all’età e al livello di scolarizzazione, ma alcuni pattern di errori sono caratteristici e ricorrenti:
Errori fonologici
- Omissioni: saltare lettere o sillabe (“casa” diventa “cas” o “ca”)
- Sostituzioni: cambiare una lettera con un’altra (“pane” diventa “bane”)
- Inversioni: scambiare l’ordine delle lettere (“primo” diventa “pirmo”)
- Inserzioni: aggiungere lettere non necessarie (“tavolo” diventa “tavolo”)
Errori non fonologici
- Separazioni illegali: dividere incorrettamente le parole (“in sieme” invece di “insieme”)
- Fusioni illegali: unire parole che dovrebbero essere separate (“lacasa” invece di “la casa”)
- Scambio di grafemi omofoni: confondere lettere che hanno lo stesso suono (“cuore” diventa “quore”)
Errori fonetici
- Difficoltà con i digrammi e trigrammi: errori con “ch”, “gh”, “gn”, “gl”, “sc”
- Problemi con le doppie: omettere o aggiungere consonanti doppie inappropriatamente
- Confusione tra suoni simili: scambiare “p/b”, “t/d”, “f/v”, “s/z”
Altri indicatori
- Lentezza nella scrittura: tempo eccessivo necessario per scrivere anche parole semplici
- Affaticamento: stanchezza precoce durante i compiti di scrittura
- Evitamento: riluttanza a scrivere o a partecipare ad attività che richiedono scrittura
- Inconsistenza: la stessa parola può essere scritta correttamente in un’occasione e scorrettamente in un’altra
Esempi di disortografia
Per comprendere meglio come si manifesta la disortografia, ecco alcuni esempi concreti di errori tipici:
Errori in parole semplici
- “mamma” → “mama” (omissione di consonante doppia)
- “bambino” → “banbino” (sostituzione m/n)
- “scuola” → “squola” (errore nel digramma sc/sq)
- “pesce” → “pese” (omissione della c)
Errori in parole complesse
- “psicologo” → “sicologo” (omissione di consonante iniziale)
- “acqua” → “aqua” (errore nella consonante doppia con q)
- “soggetto” → “sogetto” (omissione di consonante doppia)
- “triangolo” → “triagolo” (omissione della n)
Errori morfosintattici
- “ho mangiato” → “o mangiato” (omissione dell’h nel verbo avere)
- “c’è” → “ce” (omissione dell’apostrofo)
- “perché” → “perche” (omissione dell’accento)
- “un’amica” → “unamica” (omissione dell’apostrofo)
Errori nella segmentazione
- “almeno” → “al meno” (separazione illegale)
- “per ora” → “perora” (fusione illegale)
- “davvero” → “da vero” (separazione illegale)
Questi esempi illustrano come la disortografia non sia semplicemente una questione di disattenzione, ma rifletta difficoltà specifiche nel processamento del linguaggio scritto.
Come accorgersi se un bambino è disortografico
Riconoscere i segnali della disortografia è fondamentale per un intervento precoce. I genitori e gli insegnanti dovrebbero prestare attenzione a diversi indicatori:
Segnali nella scuola primaria
- Errori persistenti: errori ortografici che continuano nonostante l’insegnamento ripetuto
- Pattern di errori: tipologie di errori ricorrenti e sistematici
- Discrepanza: buone competenze orali ma difficoltà significative nella scrittura
- Lentezza: tempo eccessivo richiesto per completare compiti di scrittura
- Resistenza alla scrittura: evitamento o rifiuto di attività che comportano scrittura
Segnali comportamentali
- Frustrazione: reazioni emotive intense di fronte ai compiti di scrittura
- Bassa autostima: percezione negativa delle proprie capacità
- Ansia da prestazione: preoccupazione eccessiva per i compiti scritti
- Strategie di evitamento: cercare di non partecipare a attività di scrittura
Segnali nell’ambiente domestico
- Difficoltà nei compiti: tempo eccessivo dedicato ai compiti di italiano
- Richiesta di aiuto costante: necessità di supporto continuo per scrivere
- Scoraggiamento: perdita di motivazione verso le attività scolastiche
- Confronto con i fratelli: evidenti differenze nelle competenze di scrittura rispetto a fratelli della stessa età
È importante che i genitori non minimizzino questi segnali attribuendoli a pigrizia o scarso impegno, ma considerino la possibilità di una valutazione specialistica.
Che errori fa un disortografico
Gli errori tipici della disortografia possono essere classificati in diverse categorie, ognuna delle quali riflette specifici deficit nel processamento del linguaggio:
Errori di conversione fonema-grafema
Questi errori indicano difficoltà nel collegare i suoni alle lettere corrispondenti:
- Sostituzioni di consonanti (“tavolo” → “davolo”)
- Sostituzioni di vocali (“matita” → “metita”)
- Confusioni tra grafemi simili visivamente (“bambina” → “dambina”)
Errori nella struttura sillabica
Riflettono difficoltà nell’analisi e nella sintesi sillabica:
- Omissioni di sillabe (“telefono” → “telono”)
- Inserzioni di sillabe (“treno” → “tereno”)
- Metatesi sillabiche (“spaventoso” → “spavetnoso”)
Errori nelle regole ortografiche
Mostrano difficoltà nell’apprendimento e nell’applicazione delle convenzioni ortografiche:
- Uso scorretto dell’h (“ho” → “o”, “hanno” → “anno”)
- Errori con qu/cu (“quando” → “cuando”)
- Problemi con le doppie (“palla” → “pala”)
- Errori negli accenti (“città” → “citta”)
Errori nell’uso di maiuscole e minuscole
- Uso inappropriato delle maiuscole (“La mamma” → “la Mamma”)
- Mancato uso della maiuscola dopo il punto
- Confusione nelle regole per nomi propri
La sistematicità di questi errori e la loro persistenza nel tempo sono caratteristiche distintive della disortografia, differenziandola da errori occasionali dovuti a disattenzione.
Come si cura la disortografia
Il trattamento della disortografia richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga specialisti, insegnanti e famiglia. Non esiste una “cura” definitiva, ma interventi mirati possono migliorare significativamente le competenze ortografiche.
Interventi riabilitativi specifici
Trattamento fonologico: Attività mirate a potenziare la consapevolezza fonologica attraverso:
- Segmentazione fonemica (dividere le parole in suoni)
- Fusione fonemica (unire i suoni per formare parole)
- Manipolazione fonemica (aggiungere, togliere o sostituire suoni)
- Riconoscimento di rime e assonanze
Trattamento ortografico: Interventi specifici per l’apprendimento delle regole ortografiche:
- Metodo multisensoriale (vista, udito, tatto)
- Apprendimento esplicito delle regole ortografiche
- Esercizi di correzione guidata
- Uso di memory ortografici e liste di parole
Training metacognitivo: Insegnamento di strategie di controllo e autocorrezione:
- Strategie di revisione del testo
- Tecniche di automonitoraggio
- Uso di liste di controllo personalizzate
Strumenti compensativi
Tecnologici:
- Correttore ortografico
- Software di riconoscimento vocale
- Applicazioni per la scrittura facilitata
- Dizionari elettronici con sintesi vocale
Non tecnologici:
- Tabelle con regole ortografiche
- Alfabetiere personalizzato
- Schemi e mappe concettuali
- Tempi aggiuntivi per le verifiche
Misure dispensative
- Riduzione della quantità di testo da scrivere
- Valutazione che tenga conto del contenuto piuttosto che della forma
- Possibilità di utilizzare strumenti compensativi durante le verifiche
- Interrogazioni orali in sostituzione di prove scritte quando appropriato
Coinvolgimento della famiglia
Supporto domestico:
- Creare un ambiente di studio sereno
- Incoraggiare senza sostituirsi al bambino
- Utilizzare rinforzi positivi
- Collaborare con gli specialisti
Attività quotidiane:
- Giochi con le parole
- Lettura condivisa
- Scrittura di liste e promemoria
- Utilizzo di app educative
Come fare una diagnosi di disortografia
La diagnosi di disortografia è un processo complesso che richiede una valutazione multidisciplinare condotta da professionisti specializzati.
Chi può fare la diagnosi
La diagnosi deve essere effettuata da un’équipe multidisciplinare composta da:
- Neuropsichiatra infantile: per la diagnosi clinica e l’esclusione di altre patologie
- Psicologo: per la valutazione cognitiva e degli apprendimenti
- Logopedista: per la valutazione specifica del linguaggio e della scrittura
Criteri diagnostici
Per porre diagnosi di disortografia devono essere soddisfatti i seguenti criteri:
- Età minima: generalmente non prima della fine della seconda elementare
- Discrepancy criterion: significativa discrepanza tra abilità intellettive e competenze ortografiche
- Persistenza: difficoltà persistenti nonostante adeguato insegnamento
- Esclusione: assenza di deficit sensoriali, neurologici o disturbi emotivi primari
Strumenti diagnostici
Test standardizzati:
- Batteria per la Valutazione della Scrittura (BVSCO-2)
- Prove di Prerequisito per la Diagnosi delle Difficoltà di Lettura e Scrittura (PRCR-2)
- Test delle Competenze Ortografiche (TCO)
Valutazione qualitativa:
- Analisi degli errori prodotti
- Osservazione delle strategie utilizzate
- Valutazione della velocità di scrittura
- Analisi di produzioni spontanee
Diagnosi differenziale
È importante distinguere la disortografia da:
- Disgrafia: che riguarda l’aspetto grafo-motorio
- Ritardo mentale: attraverso valutazione del QI
- Disturbi dell’attenzione: che possono causare errori di disattenzione
- Svantaggio socioculturale: considerando il background del bambino
- Disturbi emotivi: che possono interferire con l’apprendimento
La diagnosi precoce è fondamentale per attivare tempestivamente gli interventi più appropriati e minimizzare l’impatto del disturbo sul percorso scolastico e sullo sviluppo emotivo del bambino.
Differenza con disgrafia
Sebbene disortografia e disgrafia siano entrambi disturbi che interessano la scrittura, presentano caratteristiche distinte e specifiche:
Disortografia
- Focus: correttezza ortografica delle parole
- Tipo di errori: fonologici, morfosintattici, separazioni/fusioni illegali
- Aspetto: la grafia può essere leggibile ma ortograficamente scorretta
- Velocità: può essere normale ma con molti errori
- Intervento: potenziamento fonologico e apprendimento regole ortografiche
Disgrafia
- Focus: aspetti grafo-motori e organizzazione spaziale
- Tipo di difficoltà: pressione, fluidità, dimensione, orientamento delle lettere
- Aspetto: scrittura poco leggibile, irregolare, disorganizzata
- Velocità: spesso rallentata per la difficoltà nel gesto grafico
- Intervento: potenziamento delle competenze grafo-motorie e visuospaziali
È possibile che disortografia e disgrafia coesistano nello stesso bambino, rendendo necessario un intervento che affronti entrambi gli aspetti del disturbo della scrittura.