La sede di Santagostino Monza offre un servizio di fisiatria rivolto a chi soffre di patologie fisiche che compromettono i movimenti o causano dolore cronico.
Il fisiatra interviene con un approccio multidisciplinare per migliorare l’autonomia del paziente attraverso percorsi riabilitativi personalizzati, con terapie conservative e valutazioni funzionali accurate. Prenotazione obbligatoria.
Cos’è la fisiatria?
La fisiatria, conosciuta anche come Medicina Fisica e Riabilitativa, è una disciplina medica focalizzata sulla diagnosi, il trattamento e la riabilitazione di disturbi funzionali derivanti da varie condizioni patologiche. Il suo principale obiettivo consiste nel massimizzare le capacità fisiche e cognitive del paziente, favorire la sua partecipazione sociale e minimizzare le limitazioni nelle attività quotidiane.
Ciò che contraddistingue questa specialità è il suo approccio, che valuta il paziente non solo attraverso la lente della patologia organica, ma nella sua completezza come persona, considerando gli aspetti psicologici e l’ambiente sociale in cui è inserito. Tale visione a 360 gradi permette di elaborare percorsi riabilitativi realmente personalizzati e rispondenti alle specifiche necessità dell’individuo.
La medicina riabilitativa predilige metodologie non invasive, privilegiando approcci conservativi rispetto a quelli chirurgici. Il medico fisiatra è la figura professionale che dirige il processo di riabilitazione, stabilendo gli obiettivi, indicando le terapie più adeguate e supervisionando l’evoluzione del paziente durante l’intero percorso di recupero.
Di cosa si occupa la fisiatria?
Il campo d’azione della medicina fisica e riabilitativa è estremamente ampio e multidisciplinare, abbracciando sia la prevenzione che il trattamento di numerose patologie. La fisiatria interviene principalmente nelle condizioni che compromettono la funzionalità e l’indipendenza della persona, con l’intento di recuperare le capacità compromesse o di adattarsi alle limitazioni residue.
I principali ambiti di competenza comprendono:
- riabilitazione muscoloscheletrica: trattamento delle patologie vertebrali (lombalgia, cervicalgia, ernie discali), problematiche articolari (artrosi, artrite), lesioni da trauma (fratture, distorsioni, danni legamentosi), sindromi da sovraccarico funzionale
- riabilitazione neurologica: recupero post-ictus, lesioni midollari, traumi cranio-encefalici, neuropatie periferiche, patologie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla
- riabilitazione post-chirurgica: recupero funzionale dopo interventi ortopedici (impianti protesici, ricostruzioni legamentose), neurochirurgici o cardiotoracici
- medicina del dolore: gestione delle sindromi dolorose croniche muscoloscheletriche attraverso metodi conservativi e procedure mini-invasive
- riabilitazione geriatrica: prevenzione e trattamento delle condizioni legate all’invecchiamento, con particolare attenzione alla riduzione del rischio di cadute e al mantenimento dell’autonomia
- riabilitazione sportiva: recupero funzionale post-infortunio e programmi di ricondizionamento fisico
- prescrizione di ortesi e ausili: valutazione e indicazione di dispositivi di supporto per migliorare la funzionalità e compensare le disabilità
Un elemento distintivo dell’approccio fisiatrico è la personalizzazione del trattamento, che viene calibrato sulle specifiche esigenze del paziente, sulle sue potenzialità di recupero e sugli obiettivi personali, tenendo in considerazione il contesto familiare, professionale e sociale.
Quando rivolgersi al fisiatra?
La consultazione fisiatrica è raccomandata in diverse situazioni cliniche, particolarmente quando si presentano limitazioni funzionali o dolore che interferiscono con le normali attività quotidiane. È consigliato programmare una visita quando si riscontrano difficoltà nei movimenti o nello svolgimento delle attività abituali, sia che questi problemi compaiano improvvisamente che gradualmente.
In particolare, è appropriato consultare un fisiatra nelle seguenti situazioni:
- in presenza di dolore persistente dell’apparato locomotore (schiena, collo, spalle, anche, ginocchia) che non risponde al riposo o alle terapie standard
- dopo eventi traumatici come fratture, distorsioni o lesioni muscolo-tendinee, per definire un appropriato percorso riabilitativo
- nella fase di recupero post-operatorio, specialmente dopo interventi ortopedici o neurochirurgici
- in seguito a patologie neurologiche acute o croniche che compromettono la mobilità o altre funzioni
- per la valutazione di problemi posturali che causano dolore o limitazioni
- quando si necessita di supporti per la deambulazione o la mobilità (bastoni, deambulatori, carrozzine)
- in presenza di disabilità che riducono l’autonomia nelle attività quotidiane
- per la gestione di sindromi dolorose croniche resistenti ai trattamenti convenzionali
Un intervento fisiatrico tempestivo può prevenire l’instaurarsi di compensi errati e la cronicizzazione dei sintomi, migliorando notevolmente la prognosi e accelerando i tempi di
recupero.
Come si svolge una visita fisiatrica?
La visita fisiatrica rappresenta un momento cruciale per l’elaborazione di un efficace percorso riabilitativo e si articola in diverse fasi orientate a ottenere una valutazione completa delle problematiche del paziente.
Si parte con l’anamnesi, durante la quale il medico raccoglie informazioni dettagliate sulla storia clinica, sull’evoluzione dei sintomi, sulle limitazioni funzionali riscontrate e sulle terapie già effettuate. È essenziale che il paziente fornisca informazioni esaustive e accurate, inclusi dettagli sulle attività lavorative, sportive e ricreative che potrebbero influenzare la sua condizione.
Segue l’esame obiettivo, che include la valutazione della postura, del cammino e della mobilità generale. Il fisiatra osserva i movimenti del paziente, valuta il range articolare e la forza muscolare, esegue test specifici per individuare l’origine dei sintomi e quantifica le limitazioni funzionali. A seconda della problematica, possono essere condotte valutazioni più approfondite dell’equilibrio, della coordinazione o di specifiche capacità motorie.
Durante la consultazione, lo specialista esamina anche la documentazione diagnostica disponibile, come referti di imaging (radiografie, risonanze magnetiche) o altri accertamenti strumentali, integrandoli con la valutazione clinica per formulare una diagnosi precisa.
Al termine della visita, il fisiatra elabora una diagnosi funzionale e definisce un progetto riabilitativo personalizzato che specifica:
- gli obiettivi terapeutici a breve, medio e lungo termine
- le metodiche riabilitative più appropriate (fisioterapia, terapie strumentali, idrokinesiterapia)
- l’eventuale necessità di ortesi o ausili
- consigli su modifiche dello stile di vita, postura ed ergonomia
- un programma di esercizi domiciliari
- i tempi previsti per il recupero e le modalità di follow-up.
Il paziente viene attivamente coinvolto nella definizione degli obiettivi, per garantire che il programma riabilitativo sia allineato con le sue aspettative e necessità. La comunicazione efficace e l’educazione del paziente costituiscono elementi fondamentali per favorire l’aderenza al trattamento e ottimizzare i risultati del percorso riabilitativo.